Alfa Romeo Giulia: un long test drive da 35.000 km

La nuova Alfa Romeo Giulia non ha bisogno di presentazioni. Si è fatta attendere a lungo e dal giugno scorso è entrata nei cuori e nei listini italiani con #LaMeccanicaDelleEmozioni. Fin dai primi km alla sua guida su una strada tutta curve è riuscita a conquistarmi, persino in versione diesel e automatica, facendosi perdonare qualche pecca di cui vi parlo in seguito.
Tuttavia, parlando della Giulia con amici, appassionati e blogger del settore, difronte al mio entusiasmo per la nuova Alfa, leggevo molta diffidenza e molte perplessità che si riassumevano nel 90% dei casi in “Sì, ma l’affidabilità”, “E ma l’assistenza e la durata nel tempo”.
Da qui nasce l’idea di fare un test drive più lungo del solito, dove io, Luca, e l’altro Luca che macina km, ci alterneremo alla guida per scoprire i pregi e gli eventuali difetti della Giulia man mano che il contachilometri crescerà.
Esterni
La “nostra” Alfa Romeo Giulia è una Super, color Grigio Vesuvio (1000 euro extra) con cerchi da 18″ e gomme runflat (optional secondo me indispensabile per dare alla Giulia il tocco di sportività che necessita, a 900 euro) e pinze freno di colore giallo (500 euro), oltre ai fari bi-xeno, altro optional secondo me indispensabile, compresi nel Pack Sport Plus (1.700 euro).
Indubbiamente la parte che più attira dell’Alfa Giulia è il frontale, basso e penetrante, dove purtroppo non sono disponibili nemmeno come optional i full LED.
Nella vista laterale si notano invece i cerchi da 18, che contribuiscono a dare alla Giulia l’idea di essere incollata alla strada anche vista da dietro.

Interni
Gli interni della Giulia Super invece colpiscono al primo sguardo per la selleria in pelle totale rossa (poco costosi, 1000 euro), il cui contrasto con le finiture in alluminio su tunnel centrale e plancia, insieme al nero lucido attorno allo schermo, fanno un figurone.

Gli interni sono di buona qualità, le plastiche della parte alta sono tutte morbide e tutte ben accoppiate anche se la similpelle nera ha una texture piuttosto grossa rispetto alla parte inferiore.
La Giulia vuole fare la premium, anzi, lo deve fare, per competere con la concorrenza tedesca e inglese, ma, nonostante un bel design, scivola su qualche particolare nascosto, come le plastiche della parte bassa delle porte, o del tunnel centrale, un po’ rigide al tatto, e la mancanza di un’illuminazione a led soffusa sui pannelli porta, piuttosto che sulla consolle.
Quello che invece mi piace, “molto tedesco” passatemi la definizione, è la consistenza dei comandi nel loro utilizzo. In primis quelli del clima bi-zona di serie. Il feed-back è davvero notevole, un gran passo in avanti rispetto ai modelli precedenti. Danno un’idea di solidità nel tempo, così come i comandi sul tunnel centrale per l’infotainment.
Guida
L’Alfa Romeo Giulia del long test ha sotto al lungo cofano il diesel più potente, 2.2 da 180 cv accoppiato al cambio automatico ZF AT8.
Confesso che sul motore ho qualche perplessità, per due motivi. Primo: la cilindrata di 2.143 centimetri cubi. In ottica flotte, che sul mix di vendite della Giulia berlina hanno un rilievo importante, la cilindrata è alta. Ok, lo fa anche Mercedes, ma i fleet manager tendono a guardare e a decidere per un’auto piuttosto che un’altra, soprattutto in base ai costi di gestione, e in termini assicurativi un 2.2 è cosa diversa da un 2.0.
Seconda perplessità. Fin dai primi chilometri si nota sempre una certa invadenza del motore nell’abitacolo, sia da fermi ai semafori, che in piena accelerazione. All’inizio pensavo fosse in parte dovuto dal motore appena avviato, ma anche dopo un centinaio di chilometri, questa rumorosità dall’esterno è sempre piuttosto evidente.

Nulla da dire invece sull’accoppiata motore cambio. Questo ZF va davvero bene, quasi quanto un S-tronic, per citare il bench-mark di categoria, e i paddles al volante, pur fissi, sono così grandi, curati nel design e materiali (nessuna concorrente ha questa attenzione), che non fanno rimpiangere il fatto di non essere solidali con lo sterzo.

Già…lo sterzo. Come ho detto sopra, la rumorosità del motore, qualche mancanza nella lista degli optional e qualche finitura non premium, vengono immediatamente dimenticati non appena ci si mette al posto di guida e si impugna il volante dal design bellissimo, di grandi dimensioni, dalla corona spessa e leggermente tagliato in basso.
L’Alfa Romeo Giulia è un’auto da guidare, in cui l’esperienza tra l’essere passeggero e pilota cambia completamente la percezione dell’auto.
La posizione di guida è da sportiva vera. Bassa al punto giusto, con sedili contenitivi e volante verticale, che non copre nulla nel cruscotto che si ha davanti. Trovare la posizione adatta è immediato e il tasto “Start-Stop Engine” a satellite sul volante è un dettaglio che non può non far innamorare. Una volta premuto, tra l’altro, c’è anche una bellissima grafica di avvio con le lancette che lampeggiano durante il lock-to-lock e il logo Alfa con una bella animazione nel display centrale TFT che è davvero grande e ben leggibile.

La Giulia per Alfa Romeo significa anche un ritorno alle origini. A trent’anni dalla presentazione dell’Alfa 75, ritorna la trazione posteriore su una berlina del Biscione.
La “nostra” Alfa Romeo Giulia Super è dotata anche del Pack Performance, che non costa poco, 2.500 euro (2.200 per la manuale, solo sul 180 cavalli), ma offre tutto quello che serve per avere la massima sportività senza comprare una Quadrifoglio.

Nello specifico abbiamo il differenziale autobloccante Q2, le sospensioni attive settabili su due configurazioni: “morbide” o “sportive” e i paddles al volante, di cui sopra.
Con il DNA in Normal (rotella sinistra sul tunnel centrale) e le sospensioni su “morbide” – strana definizione – ma grafica bellissima sullo schermo del Navi Connect 3D da 8.8″ (1.000 euro, insieme al display TFT nel cruscotto di 7″) – la Giulia mostra la sua anima da stradista.
Rapida in ripresa, silenziosa a velocità da codice, cambiate rapide e sempre puntuali, anche in scalata, e comfort elevato anche in città e sulle buche.
Ovviamente ringraziano anche i consumi e la schiena perché i sedili sono comodissimi.

L’Alfa Giulia dà il meglio di sé nel misto. Toglie ogni dubbio e perplessità, e fa uscire “La Meccanica delle Emozioni” vera e propria. Ovviamente in questo caso il rotore del DNA si sposta su “Dynamic”, le sospensioni si settano automaticamente su “Sportive” e si usano i paddles.

E qui la Giulia conquista. Veloce, precisissima in ingresso di curva e soprattutto in uscita, anche con asfalto sdrucciolevole. Con una coda letteralmente incollata alla strada, uno sterzo rapido, non troppo pesante, come spesso accade nella guida sportiva con tutti i controlli elettronici odierni. E allora la rumorosità, la mancanza dei dettagli scenografici – di cui io sono un amante – e qualche finitura non esattamente premium, non hanno più importanza, anzi, è talmente divertente e appagante alla guida che ogni volta che si deve parcheggiare in garage, piuttosto che nel parcheggio al lavoro, ti ritrovi a desiderare di guidare ancora e ancora la “Meccanica delle emozioni”.

Questa parte di test drive ovviamente ha privilegiato la guida, in una strada tutta curve, che vorresti non finisse mai. Nei prossimi “episodi” parleremo di come va in città, degli assistenti alla guida e dell’infotainment.

Primi 5 mila km
L’Alfa Giulia nei primi 5 mila chilometri in sua compagnia (presto arriverà il diario dei 15 mila) si è comportata una buona compagna di viaggio. Non sono emersi particolari problematiche relative all’affidabilità o robustezza dei materiali e non c’è stato nessun richiamo da Alfa Romeo.
L’unico piccolo guasto ha riguardato le luci di posizione a led del faro anteriore destro che hanno smesso di funzionare, già nei primi 1.000 km, con conseguente comparsa di un allarme nel cruscotto.
In officina è stato sostituito immediatamente, in garanzia ovviamente, e per il piccolo disguido, è stato offerto un tagliando omaggio.
Quindi, per il momento, nulla da eccepire sulla qualità dell’assistenza!

Consumi

Il capitolo consumi, ovviamente, va preso con le pinze. In città, nel traffico milanese, abbiamo rilevato un consumo che oscilla tra i 10 e 12 km/lt, mentre nel misto, in modalità sport tra saliscendi collinari e passi di montagna, 12.5 km/lt, mentre in autostrada, nel viaggio più lungo di 650 km, la media è stata di 16.1 km/lt.

Prezzo
L’Alfa Romeo Giulia vuole fare la premium e anche il prezzo di conseguenza, è tale. Dove recupera, e molto, rispetto alla concorrenza, è sul costo degli optional che hanno un prezzo onesto.

Alfa Giulia 2.2 Turbo Diesel 180 cv AT8 Super
Prezzo di partenza (iva inclusa, esclusa IPT): 43.000 euro

Optional:
– Vernice metallizata Grigio Vesuvio: 1.000 euro

– Interni in Pelle rossa: 1.000 euro
– Pneumatici da 18″ Runflat: 900 euro
– Pinze freno gialle: 500 euro
– Navi Connect 3D 8.8″ (+ display TFT 7″): 1.000 euro
– Pack Performance: 2.500 euro
– Pack Sport Plus: 1.700 euro
– Pack Convenience (luci led maniglie esterne + keyless): 500 euro
– Pack Driving Assistance (Retrocamera + sensori di parcheggio): 500 euro
– Sedili ribaltabili 40/20/40: 400 euro
Totale: 53.000 euro

Gallery (Ph: Luca Santarelli)

 

 

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