Nissan Juke 2020: la sobria evoluzione della stravaganza

Le prime foto che ho visto della nuova Nissan Juke mi hanno lasciato un po’ attonito. Mi aspettavo da Nissan lo stesso coraggio dimostrato con la precedente versione, eppure, a parer mio, questa volta qualcosa è andato storto. Non fraintendetemi, non sto dicendo che questa Juke sia poco riuscita, dico solo che sembra più family friendly e docile di quella che l’ha preceduta. Ecco perché nella descrizione di oggi voglio partire proprio dall’estetica.L’esuberanza della vecchia Juke lascia il posto alla sobrietà; le linee anteriori ricordano molto da vicino quelle della precedente versione di Murano, con fari allungati che scendono sulla spigolosa calandra. Ma il vero shock (personalmente parlando) arriva dal posteriore: vi ricordate i forti richiami alla 370z della vecchia versione? Ecco, dimenticatevene, adesso la Juke ruba il posteriore alla Micra, e temo che non sia proprio un bene. Continuando l’analisi esterna è evidente la volontà di svecchiare il crossover con spigoli vivi e linee tese, cosa che trovo azzeccata e gradevole al pari della tinta tricolore per il tetto che ultimamente va molto di moda e che in Nissan chiamano 2-Tone. Immancabili sulla nuova Juke anche degli enormi cerchi da 19” che faranno sorridere gli amici gommisti e i fari FullLed di ultima generazione che garantiscono un fascio omogeneo e potente in ogni condizione. Dove cambia radicalmente è all’interno, ora più curato e soprattutto morbido grazie all’adozione di numerose superfici soft touch. Bene ma non benissimo il nuovo disegno dei quadranti difronte al guidatore: si convertono alla digitalizzazione quasi totale ma rinunciano ai piacevoli binocoli che donavano un’aria racing all’abitacolo. Tutto nuovo anche il Nissan Connect da ben 8” e con Wi-Fi integrato e Android auto e Apple CarPlay. Bellissime le 3 bocchette circolari del clima proprio sotto il sistema d’infotainment e il tunnel centrale rivestito per non lasciare nulla al caso. Complessivamente la Juke è cresciuta, è maturata, non solo nelle dimensioni (pur dimagrendo di 23 kg rispetto alla precedente Juke) ma anche nelle dotazioni tecnologiche. Sfoggia infatti il nuovo Nissan Pro Pilot, simile in tutto e per tutto a un cruise control adattativo, e la frenata d’emergenza che eviterà sicuramente un gran numero di tamponamenti. Dove sarebbe lecito invece aspettarsi una crescita avviene l’opposto. Il motore infatti è un 1.0 DIG-T, 3 cilindri per 117cv, abbinato al cambio manuale a 6 rapporti o automatico doppia frizione a 7 con ben 3 modalità di guida : Eco, Standard e Sport. Downsizing quindi, per consumare e inquinare meno. Un solo motore al momento ed è probabile resterà così. Senza versioni diesel. Peccato perché i diesel Renault sono davvero interessanti.Non nascondo anche stavolta le mie perplessità. Non sono un amante di questa strategia, e per quanto ami i motori a benzina, non tollero molto i piccoli 3 cilindri su auto che per mole e utilizzo meriterebbero motori di ben altra caratura. Ben venga l’assenza del diesel, ma a rimpiazzarlo non sarà di certo un tricilindrico. Peccato, chance persa, anche perché in casa Nissan esiste un reparto sportivo che già aveva pompato la vecchia Juke, e mi sarei aspettato qualche dose di cattiveria anche qui. Si, parlo proprio della Nismo. Gli interessati però gioiranno nel sapere che a una così ricca dotazione e qualità corrisponde un prezzo tutto sommato onesto.Parliamo di poco meno di 20 mila euro, 19.620 per la precisione per questa orientale con l’accento inglese di chi nasce a Sunderland. In definitiva secondo me questa Juke è solo in parte l’erede della precendete. La prima Juke aveva stupito, questa rimane conservatrice ma sarebbe sbagliato da parte nostra ritenerla meno azzeccata della precedente ancor prima di vederla in strada. Suv e crossover vendono sempre bene, la Juke ha venduto 1 milione di esemplari, e la magia potrebbe ripetersi.

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