PROVA | DS7 CROSSBACK: inno a comodità, lusso e tecnologia

“Ricchi si diventa, eleganti si nasce” diceva Honoré de Balzac . DS7 CROSSBACAK invece nega questo aforisma: è ricca nella dotazione, e nella lista degli optional; è nata elegante; ed è pure audace sotto mentite spoglie.
Esattamente un anno fa sono volato a Parigi al DS World sugli Champs Elysées per scoprire come sono stati studiati e costruiti gli interni di DS7 CROSSBACK. Fu anche l’occasione per provarla brevemente nel traffico parigino in anteprima.

Oggi, a un anno esatto di distanza da quell’esperienza molto interessante, è arrivato il momento di metterla alla prova in un long test (trovate le Stories sul mio Instagram) e scoprire se il claim con cui è presentata – “dall’audacia nasce l’eccellenza” – è davvero azzeccato, e già che ci siamo anche se la marsigliese rivisitata in versione rock che sentiamo in sottofondo nello spot pubblicitario – bellissimo – è adatta a questa macchina.
La DS7 CROSSBACK in prova e nelle foto è la 1.6 PureTech 225 cavalli con cambio automatico a 8 rapporti, benzina, nella versione Grand Chic e nell’ispirazione (l’allestimento) Rivoli.

DESIGN
DS7 CROSSBACK (si scrive tutto maiuscolo) è un’auto che se sulle prime può sembrare abbastanza anonima. Guardata da vicino è ricchissima di dettagli che la rendono personale, tanto che fin dai primi chilometri dopo il ritiro, in autostrada, mi sono ritrovato ad avere addosso un sacco di sguardi.
Vuoi per i fari a effetto 3D, per il frontale così imponente con le Ds Wings, ovvero le cromature belle grandi che si estendono fin sotto ai fari, vuoi per i cerchi da 20” della versione in prova o per il colore Rosso Ultimate (perlato, 900 euro).
Insomma con la DS7 CROSSBACK nel colore giusto e con la configurazione giusta non si passerà inosservati.

Il frontale della DS7 CROSSBACK è alto e dominato dalla grande griglia nera lucida che riprende dei piccoli rombi nella trama, e il grande logo DS al centro. Tante le cromature, di cui non sono un amante in genere, ma su questa macchina ci vogliono secondo me, e poi la chicca delle chicche sono i fari DS Active LED Vision, optional, che sono dei veri e propri gioielli composti da quattro LED, di cui tre a forma di cristalli che ricordano la Piramide du Louvre e che ruotano di 180° ogni volta che si accende e spegne la vettura, assumendo una tonalità violacea.

Ok. Per molti sulle mie stories è risultato un dettaglio inutile, ma in realtà, oltre all’oggettiva bellezza estetica, illuminano anche la strada come solo mi era capitato con i LED a Matrice. E non vanno dimenticate le frecce con movimento direzionale e la firma DS ai lati del paraurti con le luci diurne a LED verticali.
La personalità è tanta, anche se a prima vista non si direbbe mai.

La vista laterale della DS7 CROSSBACK è la parte più classica dell’auto, ma in questo caso non mancano i cerchi da 20” Tokyo, di serie sono comunque da 19”, che fanno una gran figura, mentre l’andamento del tetto e della linea di cintura è molto classico, così come la fiancata ha una linea pulita.

Al posteriore invece, oltre al piccolo lunotto abbastanza inclinato e ai fari Effetto 3D a sviluppo orizzontale uniti da una striscia cromata, colpiscono i doppi scarichi squadrati, verticali, con un simil estrattore.

Sulle prime ero piuttosto scettico sulle linee troppo classiche di questa DS7. Il PR Manager mi raccontò che visto il target di riferimento hanno preferito non osare troppo, per farlo, eccome, con la DS3 CROSSBACK che vi mostrerò live tra pochi giorni. Ora devo dire che mi piace tantissimo. Però, vi consiglio di scegliere DS7 CROSSBACK in un colore acceso, con le cromature, e di osare coi cerchi da 20” che costano solo 700 euro. Cambiano completamente la percezione e l’impronta visiva della macchia su strada.
Pensate che inizialmente l’avevo chiesta oro bizantino, mentre ora sono convinto che il suo colore sia il Rosso perlato Ultimate, che è il mio colore preferito per le auto.

Sposo in pieno il claim “dall’audacia nasce l’eccellenza”. Basta con I colori classici e tristi.

INTERNI
All’esterno la DS7 CROSSBACK chiede un po’ di tempo per notare tutti i dettagli (persino l’interno dei fari riprende un rombo, che riprende a sua volta il logo DS stilizzato).
All’interno invece, la qualità e il colpo d’occhio sono immediati.
La DS7 CROSSBACK Grand Chic Rivoli della prova è configurata al top, con i sedili in pelle Nappa totale, che arriva fin sulla plancia davanti al passeggero, e persino sui pannelli porta anteriori e posteriori, con la trama a rombi tipica della famosa borsa di Chanel, con cuciture point-perlé.

Anche il tunnel centrale così alto e avvolgente è davvero bello, e ben rifinito. Mi sbilancio dicendo che secondo me è uno dei più belli attualmente in circolazione. Al centro troviamo la leva del nuovo cambio automatico PSA, secondo me con un design molto futuristico, e ai lati dei tasti argentati che richiamano le sfacettature di un boccettino di profumi, per cui la Francia è conosciuta come un’eccellenza. Si tratta dei tasti degli alzacristalli (insolita come posizione ma si fa in fretta a farci l’abitudine), e del Driving Mode.

Essendo la DS7 CROSSBACK la punta di diamante della tecnologia del Gruppo PSA, gli interni non possono che essere futuristici e avere il meglio della tecnologia disponibile al momento, con una mancanza: l’illuminazione d’ambiente. C’è solo nelle maniglie purtroppo.
Tutto si comanda da un maxi schermo da 12” a sviluppo orizzontale, con dei tasti a sfioro a richiamare le funzioni principali nella parte bassa. Sembra complicato ma in realtà è molto immediato e semplice, tuttavia i tasti sono piccoli, hanno una sfaccettatura diamantata e sono illuminati da una luce un po’ fioca, così come il regolatore del volume: riprende la trama di un gioiello – come mi hanno raccontato gli ingegneri degli interni – ma non è retroilluminato.

A parte ciò lo schermo ha una bella fluidità e permette di scegliere il Sensorial Drive, in base al nostro umore: My Cashmere, con uno sfondo viola, e My Titanium, che opta per il rosso.
Da lì poi si possono regolare tutti parametri che vanno dal climatizzatore, alla radio, al navigatore, agli Adas, senza distrazioni.
Sopra allo schermo c’è poi il tasto di accensione che pulsa di luce, come l’audacia dei monumenti avanguardisti parigini, e una volta premuto, fa apparire un orologio analogico B.R.M. che ruota di 180°.

La DS7 CROSSBACK ha anche una posizione di guida invidiabile. Si viaggia avvolti e in basso, come piace a me, con un volante dal design un po’ squadrato, piccolo e piacevole da avere tra le mani, con pochi comandi, chiari, che anche in questo caso riprendono la sfaccettatura di un gioiello.
Dietro ad esso, di serie, un cruscotto digitale da 12,2” in alta definizione in cui, come nello schermo centrale, tutta la grafica è a rombi – in genere tre. La grafica e le informazioni possono essere personalizzate scegliendo tra cinque diverse impostazioni, tutte con una grafica molto molto futuristica. Bello da vedere, davvero tanto, ma non rapidissimo nel passaggio da una grafica all’altra, che richiede anche qualche secondo per capire bene le informazioni fornite.

Nei sedili posteriori la DS7 CROSSBACK convince, perché oltre allo spazio, ci sono anche gli schienali con l’inclinazione regolabile elettricamente, il clima trizona e persino la finitura è la stessa che troviamo all’anteriore, con la vera pelle con cucitura a rombi anche sulle porte.
Anche chi come me, è altro 182 cm, o di più, con il tetto apribile che ruba spazio, stava benissimo. Mi sono trovato a pensare “Ci credo che Macron l’ha scelta come auto presidenziale!”.Il baule ha l’apertura automatica, un utile doppio fondo e una capienza che varia da 555 a 678 litri a sedili su. Non male per un’auto lunga solo 457 cm (in realtà sembra più grande), però la concorrenza fa di meglio a livello di capienza, e l’apertura automatica tramite il passaggio del piede sotto al portellone, non sempre viene riconosciuta.

Quello su cui però voglio mettere l’accento, come ho fatto nelle mie stories su Instagram, sono la qualità e la tecnologia delle quali questa vettura è dotata.

TECNOLOGIA E QUALITA’: COME LEI NESSUNA
DS7 CROSSBACK è riuscita a soddisfare, quasi a infastidire, un pignolo dei dettagli come me, per quanto bene è fatta. La classica frase “da segmento superiore” in questo caso non rende perché i dettagli curati sono davvero tanti e vanno di pari passo con la tecnologia, di serie o optional.

Primo su tutti, quello che per me è fondamentale sulle auto di oggi: gli ADAS.
Nell’Advanced Safety Pack, a 2.000 euro, insieme ai fari a LED con animazione, c’è il DS Connected Pilot, ovvero la guida autonoma di livello due.
Con un satellite nascosto dietro al volante (qui la parentela PSA è troppo evidente), per cui serve un po’ di pratica, si attivano il Cruise Control Adattivo con funzione Stop & GO e Lane Keeping Assist. Una volta attivato, in autostrada, DS7 CROSSBACK guida sostanzialmente da sola; basta tenere una mano sulla corona dello sterzo.
DS7 CROSSBACK tiene il centro della corsia, accelera e frena, sempre in modo molto dolce e fino ad oggi è il miglior sistema che io abbia provato per precisione, anche quando la segnaletica orizzontale non è ben visibile. Di più, con la camera che legge i limiti di velocità, premendo due tasti sul satellite, la macchina adatterà la velocità al limite. Davvero comodo.

Sempre sul fronte sicurezza, DS7 CROSSBACK è disponibile con il DS Night Vision: una camera a infrarossi posta nella grande griglia anteriore. Di notte inquadra tutto quello che avviene davanti alla vettura e volendo, se si seleziona “modalità notturna” dal menu del cruscotto, vi proietta il tutto, a tutto schermo (lievemente zommato rispetto alla realtà). Sulle prime pensavo fosse una giochino inutile, anche se non troppo costoso – 1.500 euro.
In realtà poi, facendo molti chilometri la sera e avendo avuto l’occasione di provarlo con la nebbia tra Mantova e Cremona in piena notte (dove sono stati realizzati gli scatti), l’ho rivalutato. E’ un grande aiuto alla sicurezza perché rileva e analizza tutto quello che accade nei 100 metri davanti, e anche se non è selezionata la visione, rimane sempre attivo e fa apparire, in un rombo tanto per essere coerente, un eventuale pedone o animale in movimento, cerchiato di rosso o giallo, indicando la posizione e invitandovi con un avviso sonoro a fare attenzione.

Per rimanere in tema, la DS7 ha di serie il Driver Attention Monitoring. Questo confesso è abbastanza inquietante perché non si basa sul tempo passato passato alla guida, o solo sulle correzioni dello sterzo, ma anche su una scansione del volto tramite due occhietti racchiusi in un, indovinate…rombo, dietro la corona dello sterzo. Sono retroilluminati con una tenue luce rosa e certe volte tendevano a ipnotizzarmi fissandoli, ma calcolano il livello di attenzione e precisione alla guida.

Infine, veniamo al lato di comfort e intrattenimento. Tra le tante sorprese e chicche che la DS7 riserva, c’è l’Impianto audio Focal Electra, optional a 1.050 euro. Ho partecipato a un workshop tenuto da Focal, che ammetto non conoscevo, per scoprire che è un produttore di casse da concerti per rock star, che arrivano a costare 300.000 euro l’una!

Sulla DS7 offre 14 altoparlanti, un amplificatore a 12 canali e una potenza di 515W.
In breve per chi non è un melomane come me? Con Spotify (il matching del telefono è facilissimo) si sentiva DA DIO. Non ho mai sentito musica con una qualità del suono così elevata.
Di solito non consiglio mai di prendere l’upgrade dell’impianto audio, ma sulla “mia” DS7 lo aggiungerei subito alla lista degli optional.

Infine – poi vengo alla guida promesso – visto ho provato la DS7 nella seconda metà di Febbraio, con San Valentino incluso…..mi sono letteralmente innamorato dei sedili con massaggio multipoint.
Tolta la loro comodità nei lunghi viaggi, avere per soli 300 euro la funzione massaggio per guidatore e passeggero è davvero qualcosa di unico. Potete scegliere il tipo di massaggio e l’intensità e non vi troverete a rimpiangere di essere single, perché ci sarà la DS7 a massaggiarvi, a un costo decisamente inferiore di una SPA per due persone! Senza contare che arriverete sempre rilassati agli appuntamenti di lavoro o alle scocciature della vita quotidiana (e non sto scherzando).

SU STRADA
Con tutte queste premesse, e con la storia di DS (mentre scattavamo è persino passata una Pallas!), immaginare che sia un’auto votata al massimo comfort è facile. Infatti è così. Me c’è un però, perché da bravi avanguardisti, in DS hanno pensato bene di mettere anche un motore bello potente. Questo benzina da 225 cavalli, è il più potente della gamma. In alternativa consiglio il 2.0 HDi da 180 cavalli per i macinatori di chilometri.

DS7 CROSSBACK, ha di serie dall’allestimento sopra al base, le DS Active Scan Suspension, ovvero una camera posta dietro lo specchietto retrovisore che analizza continuamente la strada e prepara le sospensioni ad assorbire le imperfezioni.
In effetti si viaggia ovattati anche con i cerchi da 20”, con spalla 45 e le gomme termiche. Devo però ammettere, che non ho percepito una grande differenza rispetto a un’auto che non ha questa tecnologia.


In ogni caso il comfort non manca proprio. Anzi. La visuale è buona, il volante è piccolo, lo sterzo molto preciso e il motore, dotato di turbo, ha 300Nm di coppia a 1900 giri.
In condizioni di guida normale si viaggia nel totale silenzio (ci sono persino i vetri stratificati), mentre appena si chiede al motore di riprendere, con una scalata un po’ brusca, la DS7 CROSSBACK scatta in avanti, con un bel rombo tra l’altro.

Per rimanere in tema di rombi, ridondanti, direi che quest’auto è tutta “rombosa”.

A stupire di più è la tenuta di strada. L’auto corica, ma portarla al limite è davvero difficile, e il nuovo cambio EAT8 Aisin del Gruppo PSA, ha perso tutte quelle incertezze che aveva il precedente EAT6. Volendo ci sono anche i paddles al volante, ma le cambiate sono così dolci e fluide che non se ne avverte il bisogno. E a stupire sono i consumi: 12,9 km/lt a fine test, con quasi 1900 km all’attivo.
L’unica pecca? L’assenza della trazione integrale, disponibile sollo sulla variante ibrida.

DS7 CROSSBACK è stata una vera sorpresa. Non per le finiture che già avevo conosciuto, e nemmeno per l’eleganza, ma per la sensazione di ben fatto che dà tutto l’insieme guidandola.

Sembra anonima, ma più ce l’hai e più finisce per piacerti e ti accorgi che attira sguardi.
Ti coccola con i sedili che massaggiano; ti fa sentire al sicuro e ti rilassa mentre guidi (che non è una cosa da poco) a un prezzo che, per la versione in prova tocca i 54.000 euro. Possono sembrare tanti, ma in realtà vista la dotazione è un prezzo concorrenziale.


L’avanguardia ha fatto centro. E sono sincero. Ho ricevuto molti messaggi riguardanti la mancanza di blasone del brand, che riconosco va ricostruito, ma le premesse ci sono tutte e mi sbilancio (a costo di rimetterci): venivo dalla prova di una Q3, ma a parità di prezzo, sceglierei DS7 CROSSBACK senza dubbi, perdonandole quel navigatore un po’ così, e la mancanza di illuminazione d’ambiente: quella luce dell’avanguardia che illumina i monumenti parigini e manca all’interno.

Mettetele qualche LED e sarà veramente rock, come la marsigliese rivista.

Vi consiglio di non perdere la gallery completa qui sotto e le mie Stories su @luca_thecarguy dove trovate fissate quelle della DS7, e giovedì sera quelle della DS3 CROSSBACK al suo debutto italiano.

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