PROVA | Kia Sportage 1.6 turbo 4wd: #bestbuy

Kia Sportage. Per la mia prima prova di una Kia ho scelto volutamente la Kia più venduta di sempre: più di 5 milioni in oltre 25 anni. Eh sì perché, per chi non se lo ricordasse Kia Sportage è stato il pirmo SUV ad arrivare in Italia nel 1993 (quando io iniziavo appena camminare praticamente).
Vista la gran moda dei SUV e avendone provati due di segmento premium, un pick up, e un fuoristrada mastodontico, ho pensato di provare uno dei più apprezzati tra quelli medi e per di più, nella motorizzazione benzina, 1,6 litri turbo da 177 cavalli, cambio automatico doppia frizione e trazione integrale. Insomma. Una SUV media sì, ma come si deve.

DESIGN
La Kia Sportage mi piace. E anche tanto, fin dalla generazione precedente, che ha segnato il suo successo globale.
Questa generazione si è evoluta molto nel frontale e nelle tecnologie di bordo, restando invece coerente con lo stile della precedente nella fiancata e al posteriore.

Il frontale della nuova Sportage – il restyling ha debuttato a settembre 2018 – ha forme molte arrotondate, con la griglia effetto 3D che in Kia chiamano, “Tiger Nose” bella grande, fari che si sviluppano insolitamente all’indietro allungandosi sul cofano, e tanti giochi a contrasto tra colore della carrozzeria, in questo caso un bellissimo INFRA Red che costa solo 350 euro (io la prenderei di questo colore perché è il mio preferito, come ormai sapete), dettagli nero lucido, cromature e sulla GT-Line anche i fari a fendinebbia a LED che riprendono quattro piccoli cubetti di ghiaccio apprezzatissimi sulle mie Stories Instagram ( l’81% ha votato per fighissimi).

E poi di serie ci sono i Fari Full LED, che all’interno hanno anche una sorta di trama a rombo che viene riflessa sulle pareti, i cerchi da 19” effetto diamantato e nero lucido che contribuiscono a snellire non poco la fiancata, che dato il corpo vettura abbastanza imponente (lunga 449cm e alta 164 cm) ha una bella impronta a terra, tanto che i cerchi sembrano da 18” invece che 19″.

La fiancata è molto pulita ed è caratterizzata da una bella sensazione di solidità, complice il montante posteriore molto massiccio – manca il terzo finestrino – compromettendo la visibilità in manovra. Ma niente paura perché oltre a sensori di parcheggio e retrocamera, la Kia Sportage può avere anche, scegliendo il Premium Pack (a 2.000 euro) la camera a 360° che ricostruisce una visione dell’auto dall’alto (vi assicuro che per i maniaci del parcheggio come me, che hanno il terrore di rigare i cerchi, è una cosa utilissima, anche perché si può scegliere persino quale lato vedere).

Il posteriore della Kia Sportage è un’altra parte della vettura molto riuscita. Non è stato stravolto rispetto alla versione precedente, e in questo caso è un bene. I fari a sviluppo orizzontale sono ora uniti da una sottile striscia rossa, che però non si illumina, e che adesso va tanto di moda sulle auto di nuova presentazione: va dato atto a Kia di essere stata tra le prime a introdurre questa soluzione.

Belli anche i doppi scarichi ovali, uno per lato a vista, e comoda l’apertura del portellone elettrica che dà accesso a un vano bagagli con la soglia alta, con un po’ po’ di spazio rubato dai passaruota, ma con una capacità decisamente sufficiente per una famiglia: da 480 litri (con inclinazione degli schienali posteriori regolabile, fino a 1.469 litri), anche se la concorrenza fa meglio.
Un po’ esposti agli urti in retromarcia, invece, gli indicatori di direzione e retronebbia nella parte bassa del paraurti (ma coi sensori si è davvero tranquilli e rilassati anche in manovra).

INTERNI
Le coreane hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni, è scontato dirlo e l’avevo già appurato sui miei test Hyundai. Kia ha confermato questa impressione fin dal rumore della chiusura delle porte. Un suono che dà l’idea di compatto, ovattato e ben fatto.
La Kia Sportage è una SUV vera, nel senso che non è una berlina rialzata e quindi anche chi è alto come me si trova a “salire” verso l’alto, per accomodarsi nell’abitacolo.

Sulla GT-Line predominano i colori scuri, anche se la luminosità è tanta sull’esemplare che ho provato io, dotato del detto apribile panoramico, che è davvero grande, costa solo 1.000 euro e io lo metterei diretto nella mia lista degli optional.

BELLISISMO il volante. Ha un desgin da vettura sportiva, tagliato in basso, con le dimensioni giuste, pelle traforata, un bordo nero lucido e dei tasti che stupiscono per qualità costruttiva e intuitività. I principali sono in rilievo e color alluminio, con tanto di finitura zigrinata. Un dettaglio da auto premium.


Decisamente più classico il quadro strumenti con quattro strumenti a lancetta e al centro un display a colori che mostra molte informazioni, incluse quelle degli ADAS. Non è certamente scenografico, ma è molto chiaro e immediato nella visualizzazione delle informazioni.

Interessante lo sviluppo driver oriented della plancia che ha un display di 8” frameless e touch tra le bocchette d’areazione. Si trova nella parta alta della plancia ed è sempre ben visibile. Le grafiche hanno uno sfondo grigio e non troppo moderno, ma anche in questo caso c’è tutto quello che serve, l’uso è immediato e intuitivo (tranne lo spostamento sulla mappa) e al di sotto ha i tasti che richiamano le funzioni principali, mentre al di sotto ancora ci sono tasti e rotelle per la regolazione del clima bi-zona, il tutto ben fatto e con una finitura nera lucida.
Certo i tasti sono molti, e ci vuole un po’ di pratica all’inizio, ma in realtà tutto è dove ci si aspetta che sia.

Rimangono un po’ più nascosti e incassati i tasti per i sedili riscaldabili (anche dietro), ventilati e persino della corona dello sterzo riscaldabile, oltre a due prese USB e la posizione per la carica wireless del telefono. Sono un optional nel Lounge Pack, insieme ai sedili in pelle totale, con delle bellissime cuciture rosse, anche sul volante: costano solo 1.500 euro.

Molto bello il tunnel centrale secondo me. E’ all’altezza giusta con la leva del cambio a forma di cloche (a me piace tantissimo) utile anche per appoggiare una mano, e dietro a essa i tasti che regolano le videocamere, i sensori di parcheggio anche automatico, e persino la funzione LOCK della trazione integrale (una rarità che fa molto fuoristrada).

ON THE ROAD
Sono sincero. Nei primi chilometri in sua compagnia la Kia Sportage non mi convinceva. Trovavo tutto molto artificiale, dallo sterzo al motore, poco pronto visti i 177 cavalli e il turbo.
Col passare dei chilometri (ne ho fatti circa duemila in tre settimane) ho iniziato ad apprezzare sempre più la Kia Sportage e trovare la giusta chiave di lettura per questa auto: la comodità.

La Sportage è una macchina comoda che si fa apprezzare man mano la si usa, al punto che confesso (avevo qui un’auto anche più sportiva in prova, ma più di una volta per uscire ho scelto la Kia per la comodità e l’ariosità dell’abitacolo – e qui si apre il capitolo se stia diventando troppo anziano e sia un fan della comodità).
La Kia Sportage è onesta, ben fatta, con i tasti (forse un po’ troppi) a portata di mano e le tante dotazioni tecnologiche che fanno di tutto per farti viaggiare molto molto rilassati.
E’ molto silenziosa e tutto è ben filtrato nonostante i cerchi da 19”, che hanno comunque una spalla alta, senza mai mettere però in difficoltà con un rollio eccessivo, nemmeno se guidata sportivamente.

Con un tasto sul tunnel infatti si possono selezionare tre modalità di guida: Normal, Eco e Sport.
Visto ho detto l’ho trovata molto comoda, ho deciso di metterla alla frusta correndo su un passo alpino. E anche in questo caso la Kia Sportage mi ha stupito con il suo comportamento molto onesto e con quel piglio che sentivo mancare al motore in ripresa in modalità Normal.
Una delle cose più stupefacenti (forse perché essendo la prima Kia che provavo, non me l’aspettavo) è il cambio automatico doppia frizione sviluppato in casa da Hyundai Kia: ha sette marce e funziona sempre senza incertezze, con innesti molto molto fluidi anche guidata sportivamente. Lo sterzo invece rimane sempre piuttosto artificiale, ma sempre di un SUV si tratta e poi come ho già detto millemila volte è un’auto così comoda che le si finisce per perdonare tutto.

Infine, un accenno agli ADAS, che come dico sempre sono irrinunciabili e vanno SEMPRE presi, si trovano nel pacchetto Premium con un un prezzo molto onesto secondo me: 2.000 euro.
Vanno benissimo. Il cruise adattivo è fluido e immediato da inserire, il Lane Keeping Assist con sterzo attivo è sempre dolce e preciso nel correggere la traiettoria e tenervi al centro corsia e la visione a 360° dell’auto dall’alto è molto utile nei parcheggi in città.

Al capitolo consumi, invece, la Kia Sportage 1.6 T-GDi, si rivela un po’assetata: a fine prova sono stato sui 12,5 km/litro di media. Giusto se penso alla presenza della trazione integrale, e alle dimensioni della macchina. Mi sarei aspettato di più vista l’ottima accoppiata motore cambio.

Insomma. La Kia Sportage mi ha stupito per la qualità costruttiva, lo spazio a bordo perfetto per una famiglia o un giovane single che si dedica allo sport, tante dotazioni di serie, pochi pacchetti con tanti optional inclusi, una linea che a me piace tantissimo e l’imbattibile combo 7 anni di garanzia o 150.000 chilometri. Forse l’auto più equilibrata che abbia mai provato

Gli appunti dei super pignoli come me riguardano la grafica del sistema multimediale, un po’ triste, con colori grigi predominanti e l’assenza di un minimo di illuminazione d’ambiente.
Per il resto….brava Kia! Configurata come quella in foto, strafull siamo a 39.300 euro di listino, che in tempi in cui le tedesche per parità di dotazione chiedono prezzi folli, è una cosa che apprezzo veramente tanto.
E infatti, visto il rapporto qualità prezzo, si becca per la prima volta il mio #BESTBUY tra le SUV medie: giovane, sportiva nello stile e ben fatta in rapporto al prezzo….e poi quel volante della GT-Line…uno dei più belli che ci siano in circolazione come design.

Su @luca_thecarguy trovate le stories della prova fissate e qui sotto una super gallery dell’immancabile @luca_thetravelguy…perché la Sportage rende tanto pure in foto (prendetela rossa MI RACCOMANDO!)

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