TOP DRIVE | Aston Martin DB11: dalla storia al futuro

Aston Martin DB11. Non nascondo che secondo me le Aston stanno a raffinatezza ed eleganza come Halle Berry sta ad una Bond Girl, ovvero fascinosa come Monica Bellucci, ma con quel tocco di esoticità.
La DB11 è la nuova arrivata, la prima dell’era Investindustrial di Andrea Bonomi. Saprà essere così seducente ed emozionante come una vera bond girl?
Per scoprirlo sono volato in Inghilterra, proprio dove Aston Martin ha sede e da lì mi sono messo al volante di una nuovissima DB11 Coupé, con sotto al lungo cofano il motore più potente con cui è disponibile: il 5.2 V12 con 608 cavalli, per un viaggio dalla storia al futuro Aston con tanto di missione top secret da compiere.

3.30 pm – Gaydon Warwickshire
A Gaydon, nel Warwickshire, due ore a nord di Londra ha sede l’Aston Martin. Un posto magico, una sorta di Motor Valley inglese dove ero già stato l’anno scorso, dove i dirimpettai sono Jaguar Land Rover e il British Motor Museum e non è raro vedere prototipi o supercar sfrecciarti accanto.
Varcato il grande cancello di ghisa, il van dai vetri oscurati sul quale stavo viaggiando, si è diretto al viale principale, verso la sede vera e propria di Aston Martin, con un grande canneto e una Vantage placcata d’argento in scala 1:1 appoggiata su una roccia ad accogliervi.
Poi si svolta a sinistra ed eccola lì, la sede Aston Martin, circondata da uno stagno con parcheggiate dentro una Vanquish azzurro puffo e la prima DB11 uscita dalle linee.

Apro la porta scorrevole del van e subito vengo letteralmente investito dal “Burian”, una ventata di aria gelida insieme a goccioline di pioggia che rendono mosse persino le acque dello stagno.
Mi stringo il volto nel pelo del mio parka militare e attraverso il ponticello verso le porte scorrevoli che mi faranno entrare nel magico mondo Aston. E infatti c’è Miss Elizabeth ad attendermi, una sorta di mia “M”, che mi dà tutte le indicazioni su dove trovare l’auto per il mio viaggio nel Vip&Guest park, sulla riconsegna, i numeri per le emergenze e infine….le chiavi.
Ok è tutto vero, la missione sta per iniziare.

3.45 pm Gaydon, Aston Martin Headquarters
In un film di 007 sarebbe il momento del “Q briefing”, quando Q svela le nuove super dotazioni della macchina a James Bond.
Non tutti lo sanno ma la sezione “Q” non è affatto un’invenzione degli sceneggiatori di 007. In Aston Martin esiste davvero! E io l’ ho visitata.
Si tratta della sezione in cui il cliente può personalizzare ogni angolo della sua Aston, e quando dico angolo, intendo proprio ogni parte.
La DB11 mia compagna di viaggio se ne stava lì nel parcheggio VIP insieme a quelle appena rientrate da un evento in pista col Duca di Windsor, William. Tra una azzurrina, una bellissima Spicy Red, una argento, una paio di Rapide, e lei…la mia. Quella che ha preso vita appena ho premuto il tasto di apertura sulle porte.

L’Aston Martin DB11 è una Gran Turismo raffinata ed elegante, la più raffinata ed elegante, per purezza di linee e dettagli, mai esagerati o ridondanti.
E’ sinuosa e affascinante, con il suo cofano lunghissimo e basso, ricco di nervature, mai troppo pronunciate, l’abitacolo arretrato, il tetto che pare sospeso e la coda corta.
Tutta l’estetica della macchina è personalizzabile. Si va dal colore ovviamente, per cui sono disponibili 18 tinte, tra cui la mia Divine Red, ai cerchi tutti da 20”, e qui le finiture sono cinque, tra cui il Gloss Black Diamond, al colore delle strisce del tetto, tre colori, a quello della griglia frontale, delle prese d’aria sul cofano, delle maniglie a scomparsa, fino alla finitura dell’interno del cofano in oro vero, così come i tappi dell’olio.
Se tutto ciò non dovesse esser sufficiente, c’è il programma “Q” che studierà per il cliente colori personalizzati.
Detto ciò l’Aston Martin DB11 è una di quelle auto che si possono definire scultura, in cui ogni linea ha una sua funzione volta al flusso dell’aria o al raffreddamento del motore, come quella che chiamano “Aston Martin Air Blade”, ovvero il passaggio di aria tra il raccordo del montante del tetto e la carrozzeria, o la presa d’aria che nasce dalla linea dal passaruota anteriore subito dietro la porta.

 

E visto che la DB11 è una Gran Turismo, c’è anche parecchio spazio per viaggiare comodi. E infatti il baule è di ben 270litri, quello di una Polo per intenderci e non di gran lunga più piccolo di quello della mia Mercedes, anche se la mancanza del portellone fa contorcere un po’ per caricare i due trolley medi e il borsone morbido.
L’Aston DB11 poi è una 2+2. Appena aperta la porta sfiorando le maniglie a scomparsa e tirando verso l’alto a 35° si nota che l’abitacolo è effettivamente molto spazioso davanti, mentre i sedili scorrevoli elettricamente tirando un laccio di pelle, consentono di mettere dietro zaini e giacche (due bambini o persone James Bond non ce le metterebbe mai).

Ok. Esteticamente mi sono innamorato! Ora è il momento di premere il taso di accensione sulla plancia tra i tasti del cambio, e mettere in moto e partire per la prima meta top secret!

4 pm – Let’s  get the mission started!2

 

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