Primo Contatto | Ducati Multistrada 950s

La mia passione per le rosse di Borgo Panigale è cosa nota; questo innegabile amore verso le Ducati mi spinge sempre a cercare in quel brand il prodotto che più mi soddisfa. Negli anni Monster e Supersport hanno fatto breccia nel mio cuore. Ma non posso negare il mio interesse per l’ammiraglia tuttofare del marchio bolognese: la Multistrada. Fin dagli albori la Multistrada è stata una moto di riferimento. Veloce, comoda, sicura e dal sound inconfondibile che enfatizzava quel suo carattere così forte e determinato. Le ultime versioni non sono da meno. E ve ne parlerò tra poco. Ma prima è giusto raccontare come sono andate le cose, perché mai come questa volta tutto è nato per caso, o quasi.

All’alba dei 15 mila chilometri era arrivato il momento per la mia Ducati Supersport di affrontare un piccolo tagliando. Trovandomi a Bergamo la scelta è ricaduta sul concessionario e Service Ducati Bruno Moto di Paladina, incentivato da amici ducatisti che lo consigliavano senza riserve. Prenoto il tagliando. Appuntamento 2 giorni dopo; ottimo, la mia insofferenza ha trovato pane per i suoi denti. Non mi va mai di attendere molto e la loro velocità mi rasserena. Arrivato da Bruno Moto vengo accolto da ragazzi giovani, disponibili e immediatamente efficienti. Matteo su tutti prende in carico le mie richieste e tra una cosa e l’altra il mio interesse per la Multistrada si palesa. Incentivato anche dalle parole di Matteo che immediatamente me ne mette a disposizione una.È una splendida Multistrada 950S del 2019, vestita di un bel grigio opaco con lo splendido traliccio rosso che fa capolino dietro le striminzite carene. Le mie intenzioni sono chiare, provare la Multistrada per capire se può in futuro sostituire la Supersport. Quasi subito realizzo che questo test drive improvvisato potrebbe essere interessate anche per THOC e decido di montare la mia fedele GoPro sul casco così da poter trasmettere anche a voi l’emozione di andare in moto, perché si sa, moto e auto hanno ben poco in comune, e il coinvolgimento delle due ruote è tutt’altra cosa. Purtroppo, proprio in virtù del fatto che tutto è nato casualmente, non avevo con me la fotocamera che avrebbe reso giustizia alle linee della Multistrada, quindi chiedo venia per la qualità fotografica. Una cosa è certa, se il futuro dovesse riservarci una prova completa, anche i vostri occhi gioiranno alla vista di queste bellezze italiane. Ma torniamo a lei, alla Multistrada. I primi dubbi sorgono quasi immediatamente. Ho provato tante moto, ma poche così alte e imponenti. Il mio metro e 74 cm mi farà sentire a mio agio anche da fermo? O mi sentirò sui trampoli? Faccio partecipe Matteo di questa perplessità e in pochi secondi ha già la soluzione. Mi rassicura dicendo che non avrò alcun problema. Su questa Multistrada 950S, la regolazione elettronica del precarico mi permetterà di trovare la posizione più comoda ed ergonomica. Manco a dirlo e sono già in sella, ed è tutto perfetto. I piedi toccano a terra, merito anche della profilatura di sella e semicarena perfettamente scavate in prossimità delle cosce. Il busto eretto e le braccia ben distese mi fanno subito sentire a casa. A stupirmi è la straordinaria comodità anche in manovra, complice un perfetto bilanciamento dei pesi. Misure: 2,20 metri di lunghezza per 94,5 cm di larghezza. Altezza minima da terra di 184mm ed escursione della sella di ben 4 cm per l’esattezza 860mm nella configurazione più alta, 820mm in quella più bassa. Ma è arrivato il momento di partire.

La prima versione della Multistrada 950 non mi aveva particolarmente colpito, questa S invece sembra una moto completamente diversa. Il salto tecnologico anche se sono passati solo 2 anni è evidentissimo. Anche rispetto alla mia Supersport, che ritenevo abbastanza completa, questa è di un altro pianeta. Stupefacente lo schermo TFT da 5”. Ha un’ottima visibilità anche sotto il sole. Lo sfondo bianco con caratteri neri o colorati non affatica la vista e tutto rimane sempre a fuoco senza confusione o affollamento di informazioni.Certo, è necessario prenderci un po’ la mano perché come dice Ducati, dal nuovo HMI (Human Machine Interface) è possibile cucirsi la moto per un totale di 400 regolazioni. Per muoversi nel sistema basta prendere confidenza con i tasti sul manubrio, larghi, ben fatti e soprattutto illuminati per una comoda gestione delle funzioni anche in notturna o in galleria. E proprio delle gallerie volevo parlarvi. La Multistrada ha una miriade di sensori che oltre ad accedere e spegnere le luci in automatico, regolano l’intensità e il colore del TFT. Al buio infatti mostra caratteri bianchi su sfondo nero, evitando così il fastidioso effetto lampada di molte moto con strumentazioni luminose.Brava Ducati. La chiave Keyless possiamo comodamente lasciarla in tasca. Il sistema rivela la sua presenza in modo impeccabile. Basta azionare il pulsante d’accensione per dar vita al desmo. Un bicilindrico Testastretta 11° già euro 4 con distribuzione Desmodromica e ben 113cv con 96 nm di coppia a 7.750 giri. Il borbottio emesso dallo scarico laterale è meno invadente rispetto a quello della mia Supersport equipaggiata con lo stesso motore. Ma non per questo meno caratteristico. Basta una lieve rotazione del polso per dar vita a una sinfonia che andrebbe aggiunta alle playlist dei più blasonati sistemi di streaming musicale sotto la voce “antidepressivo”.

Ingrano la prima, nel rilasciare la frizione avverto la differenza sostanziale dalla versione precedente e anche dalla Supersport. Il comando della frizione è ora idraulico e non più con il classico filo. Ciò si traduce principalmente in morbidezza, semplicità d’uso e a mio avviso anche meno vibrazioni. E proprio di queste volevo parlarvi. La taratura del motore su questa Multistrada permette di veleggiare con un filo di gas anche nelle marce alte. Spingendo, il poderoso bicilindrico fa schizzare i 230kg della Multi in avanti senza vibrare o strattonare. E qui che mi accorgo quanto di buono e intelligente abbiano fatto i tecnici di Borgo Panigale.

Ebbene, la SS strattona parecchio al confronto, ma è anche più pronta com’è giusto aspettarsi da una moto dalla vocazione più sportiva. Dopo pochi metri in sella la confidenza è quasi totale. Gioco con i diversi Riding Mode, 4 per l’esattezza (Urban, Touring, Sport ed Enduro), che in pochi secondi trasformano completamente la Multistrada. Matteo mi ha consigliato di provare nel traffico intenso la nuova regolazione della modalità Urban. Di solito la uso solo sul bagnato per avere maggiore sicurezza. Ma sulla Multistrada anche in città questa modalità viene in nostro soccorso rendendo questa imponente moto docile e poco affaticante. Ma da Paladina decido di avventurarmi per le strade che portano alla Valle Imagna.

Qui il traffico limitato mi permette di assaporare le doti da stradista di questa Multistrada 950S. Nonostante il fondo stradale accidentato risponde sempre in modo sicuro con una proverbiale compostezza. Merito delle nuove sospensioni Ducati Skyhook Suspension Evo, di tipo semiattivo, che permettono un’infinità di regolazioni. L’assetto è tendenzialmente rigido, com’è giusto su una moto così performante. Ma le sospensioni fanno miracoli e non avverto particolari sollecitazioni su schiena e polsi anche quando il fondo stradale si vede costellato di crateri.

In Touring la Multistrada sarebbe capace di percorrere migliaia di chilometri senza affaticare ne impensierire i suoi passeggeri. Ne sono complici un ottimo Cruise Control e il Vehicle Hold Control che aiuta nelle partenze in salita. Ed è un vanto considerando che per molti questa rimane una moto principalmente da viaggio. A tal proposito ricordo la possibilità di acquistare la Multistrada con il Touring Pack. Esso comprende borse laterali e altre chicche per viaggiare in totale comodità. Il cupolino di serie svolge egregiamente il suo lavoro, per la mia altezza la protezione è totale ma sospetto qualche turbolenza in zona spalle per chi supera il metro e 80. Poco male, nulla di cui preoccuparsi.La fluidità di marcia è stupefacente, affrontare le curve in modo composto e “rotondo” non affatica e percorrerei altri chilometri nella spensieratezza totale se non ci fosse un Riding mode chiamato Sport. Chiudo il gas, lascio i freni e in pochi secondi la modalità Sport è operativa. Il TFT me lo ricorda variando non solo i parametri pre impostati (ma totalmente modificabili) ma anche la colorazione della scritta Sport che si veste di un bel rosso Ducati. Non voglio farla lunga. La Multistrada sembra adesso una moto diversa. La risposta sul gas si fa immediata, senza ritardi; coppia piena quasi sempre e frenata incredibilmente tenace con i Brembo che mordono le ruote tenendo tutto sotto controllo. Sarà forse una mia sensazione ma anche il sound mi sembra più cattivo, e le sospensioni più rigide mi permettono inserimenti in curva degni di una sportiva stradale senza rinunciare alla sicurezza di cui parlavo prima.

E alla voce sicurezza realizzo l’ottimo lavoro svolto dalla nuova piattaforma inerziale IMU by Bosch a 6 assi che aggiunge alla Multistrada una sana dose di elettronica. Nello specifico parliamo di ABS cornering, per frenare forte anche in piega senza rischiare il bloccaggio delle ruote, e le Cornering Lights che ho avuto modo di testare in galleria notando come il fascio di luce si diriga intelligentemente nella direzione della curva/piega.

Tutta elettronica che aiuta, certo, ma che fortunatamente non mortifica perché il pilota si sente sempre un tutt’uno con la Multistrada. Mai come in questo caso il paragone fantino cavallo è azzeccato. C’è sempre e comunque feeling totale. La moto scende in piega con una semplicità paurosa e mantenere andature molto sostenute è cosa facile. Tanto aiuto arriva dal DQS (Ducati Quick Shift) che permette di ingranare e scalare marcia in pochi millesimi senza usare la frizione.

In prima e seconda marcia, aprendo violentemente il gas, non è difficile ritrovarsi su una sola ruota; ma la sensazione di sicurezza rimane perché l’elettronica ha sempre e comunque tutto sotto controllo. Sarebbe difficile dirvi di più sulla Multistrada 950S in una prima impressione, e mi dispiace non parlarvi delle sue doti in offroad. Ma il tempo a disposizione era limitato. Devo rientrare alla base ma nel farlo apprezzo la rotondità del motore e la comodità in sella anche nel traffico e sul pavé. La vetrina di Bruno Moto mi da l’occasione di paragonare la Multistrada 950S alle sorelle maggiori, le 1260.Non datemi del pazzo se affermo che la “piccola” 950S non è la Multistrada dei poveri. A confermarlo il prezzo, che nella versione in prova si attesta sui 16.600 euro, e la qualità generale. Rifiniture, optional, accessori sono i medesimi della versione 1260, e l’impatto generale, fatta eccezione per il badge “950S” posto sulla carene è identica. A cambiare e solo l’anima, meno impegnativa e più amichevole di quella della 1260, capace di 158cv contro i 113. L’emozione di provarla ha messo da parte l’analisi estetica che recupero solo ora dopo averla ahimè parcheggiata nel piazzale. Il frontale porta in dote dei magnifici fari full led che vanno a incastonarsi nel “becco” pronunciato tipico delle Multistrada da ormai qualche anno. La sensazione di aggressività trasmessa è immensa, sembra quasi che voglia fendere l’aria e aggredire ciò che ha difronte.

Il tutto è magnificamente raccordato alle carene, identiche alla 1260 nelle forme e nelle prese d’aria che non nascondono una cura particolare all’ergonomia e all’aerodinamica. Immancabile il telaio a traliccio, tipico delle Ducati, verniciato di rosso come da tradizione. Il posteriore si mantiene snello e filante, comode nell’aspetto e confido anche nell’utilizzo le maniglie per il passeggero posteriore, accolto su una comoda sella larga e ben profilataNon mancano i dettagli: come i paramani con le frecce incorporate, le cuciture rosse sulla sella (che include la scritta Multistrada nella parte in rilievo)  il logo Ducati sul becco anteriore e l’adesivo Ducati Safety Pack sul forcellone anteriore a ricordare il grande lavoro svolto in termini di sicurezza su questa Multistrada.Piccole cose che però le donano un aspetto dannatamente premium. Purtroppo è arrivato il momento di riconsegnare la bellissima chiave Hands Free. Sono certo e spero la rivedremo con Luca_thecarguy, in una prova completa; ancora c’è tanto da dire e tante funzioni e regolazioni da scoprire.

Per ogni ulteriore perplessità sulla Multistrada vi basterà rotare un pò il polso e il bicilindrico saprà inebriarvi e coinvolgervi come pochi moto.

Torniamo però alla mia Ducati SS! Come vi dicevo in apertura, il fulcro della giornata era il suo tagliando. Penso ci sia curiosità da parte vostra, nel sapere com’è andata a finire. Per una cifra di 230 euro mi sono lasciato alle spalle la manutenzione dei 15 mila: comprensiva di olio, filtri e numerosi controlli nonché verifica dei richiami. Tutto è avvenuto nella massima trasparenza. Non vi nego che più di una volta ho sbirciato da un finestrone per vedere la mia amata sotto i ferri, e sono rimasto piacevolmente colpito dalla precisione dedicata a ogni passaggio. In meno di un paio d’ore la SS era pronta, pulita, e lucidata come se fosse nuova. La vera, però, prova si fa in sella, e qui mi sono tolto ogni dubbio. La mia moto era in forma smagliante e la conferma è arrivata la mattina dopo affrontando un tour di 600km tra i magnifici passi lombardi.

Soddisfatto quindi, ma anche contento di aver trovato un punto di riferimento adatto a soddisfare le mie esigenze da motociclista. Perché in fondo vivere la moto è anche questo: consapevolezza che nelle mani giuste la nostra compagna può prepararsi a ogni avventura.

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