Nuova Range Rover Evoque: evoluzione digitale

La nuova generazione di Range Rover Evoque è arrivata dopo quasi otto anni dalla presentazione dell’attuale. Si può tranquillamente dire che è stata una “Game Changer” perché è stata la prima piccola SUV di lusso e la Land Rover venduta più velocemente della storia, con una linea ancora oggi attualissima e un design interno sofisticato e con materiali di qualità (qui potete leggere il mio test drive sui luoghi simbolo della storia Land Rover).
Cambiare una best seller come la Evoque era quindi una gran sfida.

La Range Rover Evoque è prodotta nello stabilimento di Halewood, alle porte di Liverpool, che ho visitato (e in Brasile e Cina), da cui esce, anche a sette anni dal lancio, una Evoque ogni 170 secondi. 5 giorni su 7, 24h su 24. Sono i numeri del successo di un modello che ha venduto in sette anni 772.096 unità, senza mai sentire crisi, diventando il modello venduto più rapidamente della storia Land Rover.

Dalla prima Range Rover Evoque uscita dalle linee di Halewood il 4 Luglio 2011, le vendite si sono quintuplicate: 22 mila il primo anno, 108 mila nel 2015, ancora in crescita quest’anno. Da Halewood escono 170.000 auto l’anno, compresi il Discovery Sport e la Evoque Convertible, oltre alla tre porte (auto introvabile che io avrei preso subito), un mix di prodotto che può variare in qualsiasi momento in base alla richiesta, ha raccontato Neil Roscoe, Senior Communication Officer di JLR ad Halewood. 

Chi l’avrebbe detto che l’auto simbolo del rilancio del gruppo potesse essere proprio la Evoque, il modello se vogliamo più agli antipodi della storia Land Rover? Guidandola attraverso tutto il Regno Unito, quasi duemila km dalle isole Ebridi a Southampton, mi sono chiesto il perché di tale successo. Non per il prezzo, alto, e nemmeno per la tecnologia. Parlandone con i miei compagni di viaggio, ne è uscito un aggettivo: “swagger”, che si fa notare. La Evoque ha vinto per il design, che fa ancora voltare a sette anni dal lancio. Gli inglesi la chiamano “all-conquering Range Rover”, visto che i suoi clienti, per il 60% acquistano per la prima volta una Land Rover, e la Evoque è leader incontrastata a livello mondiale nel segmento dei piccoli suv di lusso.

E quindi? Squadra che vince non si cambia, ma si evolve, in modo sofisticato e digitale.

La nuova Range Rover Evoque non cambia nelle proporzioni (è lunga 437cm) ma si affina nelle linee, ispirandosi alla Velar con linee più pulite e la chicca delle maniglie a scomparsa. Il frontale è imponente ma pulito, i fari più sottili (per tutte sono di serie i full LED, optional i LED Matrix) e il cofano piatto, così come il tetto che scende deciso verso il posteriore. La fiancata della nuova Range Rover non cambia molto, i cerchi vanno dai 17” di serie sulla base ai 21” optional, e mentre i montanti del tetto restano neri per dare un effetto sospeso, quest’ultimo può essere argento, nero, nel colore della carrozzeria, in vetro e finalmente anche apribile. Il posteriore invece si ispira molto alla Velar. Anche in questo caso i fari a Led sono più sottili e uniti da una striscia nera lucida mentre restano i doppi scarichi squadrati. Niente più versione coupé a tre porte che non ha incontrato i favori del pubblico, ma aveva i miei!

All’interno possiamo dire che basta una prendere una Range Rover più grande, Range Sport o Velar che siano, e ridurne la scala. Linee pulite, design minimalista, cura del dettaglio e tanta tecnologia che fa già invecchiare le concorrenti. Tutto si riduce in tre schermi digitali. Il cruscotto digitale da 12,3” dietro al volante, e due schermi da 10” sulla consolle che rimane inclinata. Il primo, più in alto, per il sistema di infotainment, che promette di essere più veloce, con nuove funzioni (finalmente compatibile con Apple Car Play e Android Auto) e pure l’Intelligenza Artificiale per imparare i comportamenti dell’utenteProprio il sistema multimediale secondo me era una pecca della Range Rover precedente e questo promette passi avanti. Sotto ad esse abbiamo un altro schermo da 10” con due manopole per regolare la temperatura del clima. L’effetto scenografico è assicurato.

In Land Rover tengono anche a sottolineare come la nuova Evoque sia molto più attenta alla sostenibilità ambientale, con la disponibilità di materiali riciclati, come le plastiche per le finiture interne che non compromettono affatto la lussuosità dell’abitacolo, che è più spazioso di prima e ha dettagli come la texture Union Jack su sedili e pannelli porta (ma volendo c’è pure la pelle totale tra gli optional). 

Il baule cresce invece del 10%, arrivando a 591 litri (ma gli inglesi hanno un metodo di calcolo differente rispetto a quello europeo, quindi realisticamente saremo attorno ai 400 litri). La nuova Range Rover Evoque, presentata a Londra, conferma il suo manifesto di punti di forza che l’hanno resa un successo: desirable, modern, distinctive, futuristic e ora ci aggiunge anche l’aggettivo sustainable – sostenibile.

Non che prima inquinasse chissà quanto, ma la gamma motori presenta interessanti novitàPartiamo prima dalla nuova architettura su cui è costruita la nuova Evoque: PTA (Premium Transaxle Architecture) che fa largo uso di alluminio e acciaio resistenti per ridurre il peso – quella di prima non era una piuma – e aumenta la rigidità e la distanza dell’interasse di 2,1 cm, che dovrebbero contribuire a una maggiore stabilità e piacere di guida (che già sulla generazione in uscita secondo me è altissimo).

Nella gamma motori della nuova Evoque debutta praticamente su tutte il Mild Hybrid a 48 Volt, ovvero la tecnologia che abbina il motore a un alternatore alimentato a cinghia, a una batteria delle dimensioni grosso modo di un PC portatile. In fase di rilascio dell’acceleratore sotto ai 17 km/h questo sistema spegne il motore, e accumula l’energia dispersa nella batteria, per poi usarla in accelerazione (quando consumi ed emissioni aumentano di più). Questa tecnologia consente l’omologazione ibrida, ed è disponibile su tutta la gamma, sia benzina che diesel, a patto che ci sia il cambio automatico ZF a 9 rapporti, e quindi…su tutte le versioni, tranne sull’entry level 2,0 litri diesel da 150 cv a trazione anteriore, che ha un cambio manuale a sei marce.

Tutti i motori della Evoque fanno parte della famiglia Ingenium, ovvero sviluppati appositamente dal gruppo JLR, e hanno basamento e struttura in alluminio per ridurre i pesi e devo dire che quello che ho provato io, il duemila diesel da 150 cv, oltre a essere silenziosissimo e privo di vibrazioni è anche molto parco nei consumi (18,2 km/lt la media dopo 909 km). Gli altri diesel saranno della stessa cilindrata ma con 180 cavalli o 240, abbinati al cambio automatico e alla trazione integrale.I benzina saranno anch’essi quattro cilindri due litri con potenze da 200 a 300 cv. Nel 2019, poi, arriverà anche una versione ibrida vera, plug-in, ovvero con batterie ricaricabili da una presa di corrente e un nuovo motore tre cilindri, 1.5 di cilindrata.

La Range Rover Evoque è senza dubbio un SUV da città, anche se in Inghilterra è diffusa come la Panda da noi, e quindi anche nelle campagne, e in quanto portatrice del marchio Land Rover, che significa esploratrice di terreni, ovviamente si deve difendere bene anche in fuoristrada. Su quelle a trazione Integrale c’è il Terrain Response 2 che fa scegliere la modalità di guida tra Comfort, Sabbia, Erba, Neve, Fango e Solchi, e qui debutta un’anteprima mondiale che si chiama Clear Sight Round View.  Tramite delle telecamere poste davanti, dietro, e sotto agli specchietti, non solo sarà possibile vedere cosa abbiamo attorno alla vettura nei passaggi più stretti, ma addirittura vedere cosa c’è sotto la macchina, come se il cofano fosse trasparente. Utilissimo in fuoristrada per vedere se si tocca con il fondo vettura. La nuova Evoque è alta 21,2 cm da terra e ha una capacità di guado aumentata di 10cm, ora siamo a 60, rispetto alla precedente, come mostrato durante la presentazione che trovate sulla mio canale Instagram tv @_Berlu.

Altra chicca, lo specchietto retrovisore interno che può trasmettere un’immagine completamente digitale. La Evoque dietro non è campione di visibilità, per via della linea, e le cose si complicano se abbiamo dei passeggeri. Una retrocamera proietta nello specchietto cosa c’è dietro all’auto, e premendo un tasto lo specchietto può diventare comunque riflettente.

Gli ordini della nuova Evoque sono già aperti e i prezzi partono da 35.700 euro in Inghilterra, per la D150 diesel a trazione anteriore e cambio manuale, a cui possono poi essere abbinati i pacchetti R-Dynamic, S, SE, HSE e infine una super full optional First Edition. L’ho configurata sul configuratore inglese e, anche se alcuni optional riguardanti la sicurezza come il sensore angolo cieco e l’Adaptive Cruise Control, sono optional su tutte tranne l’HSE, la versione secondo me più azzeccata è la D180 R-Dyamic First Edition, con un prezzo di partenza di 56.450 euro, e un prezzo finale con optional di 58.720 euro.

Un prezzo in linea con l’attuale, che può comunque scendere parecchio scegliendo altri allestimenti, ma secondo me la Evoque, deve essere scelta full optional, sia per immagine che per qualità tecnologica che ora offre. Come piace sottolineare agli inglesi la Range Rover Evoque è “Designed, engineered, manufactured in Britain”, ma a me piace ricordare che il responsabile del design esterno invece è Made in Italy, Massimo Frascella.

Bisserà il successo della precedente? Secondo il mio sondaggio su Instagram per l’85% sì…anche io ne sono convinto, e non vedo l’ora di andare in Inghilterra a provarla!

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