Ducati World Premiere: trionfo rosso

Ducati World Premiere per un appassionato a due ruote vuol dire solo una cosa: un tripudio di rosso accompagnato da una colonna sonora degna del miglior colossal americano. E anche quest’anno Ducati non ci ha deluso. Anzi. Il palacongressi di Rimini si è rivelato palco scenico perfetto per celebrare un marchio che ogni anno ha in serbo qualche sorpresa. Ma vorrei partire da lontano, o meglio da fuori. Si, perché il centro congressi si era vestito di un gran bel rosso per l’occasione; le numerose bandiere Ducati erano solo l’antipasto del mastodontico logo con su inciso il nome della casa di Borgo Panigale. Nella hall l’atmosfera è sobria, aria frizzante, entusiasmo palpabile ma nessuna dimostrazione o esternazione di insofferenza per l’attesa. Scatta il momento di entrare e un fiume di appassionati di riversa su scale mobili e corridoi per raggiungere la sala della presentazione. Qui l’atmosfera cambia, led rossi e loghi Ducati ovunque la fanno da padroni. Il momento tanto atteso è quasi giunto. Tutti si guardano intorno per carpire un segno di ciò che avverà a breve. Come un fulmine a ciel sereno mi ritrovo a pochi metri da uno sgargiante Domenicali, AD di Ducati che si concede qualche saluto prima di presentare le vere protagoniste.Sono attimi di tensione, emozione, che vengono in parte mitigati dalle prime uscite. Le E-bike, che in un mondo di petrolhead ancora vengono viste con un po’ di indifferenza, ma che Ducati vuole a tutti i costi promuovere in nome di un divertimento quasi completamente green. Le nuove versioni denominate MIG saranno disponibili con diversi allestimenti. Si parte dalla S, meno estrema, nonché economica seppur sfiorando i 4700 euro, e si arriva alla specialissima nonché completissima MIG RR Limited Edition da ben 8890 euro che quasi quasi viene voglia di esporla per quanto affascinante e particolare. In mezzo, troviamo la MIG RR in versione standard, già ricca di optional e chicche per i più avvezzi all’offroad, proposta a 6250 euro. Ultima ma non meno importante la E-bike dal nome storico. La Ducati e-scrambler, presentata con uno splendido vestito giallo che fa tanto urban ma anche avventura. Uso prettamente cittadino, autonomia interessante e facilità d’utilizzo totale. Prezzo di 3700 euro, non proprio economica, ma sicuramente in linea con prodotti simili, che però non possono vantare il marchio Ducati sul telaio. Ma bando alle ciance, che seppure elettriche rimangono sempre tali, senza offesa per i ciclisti più accaniti. Finalmente sul palco entra la nuova Ducati Scrambler Icon Dark, molto più di una semplice Scrambler. Questa dinamica due ruote si troverebbe a suo agio in ogni circostanza, e in questa particolare versione a vestirla c’è uno splendido nero opaco con dettagli cromati e finiture di ottima fattura. Dotazione elettronica quasi completa e un possente 800cc completano il pacchetto che vedremo sui strada nelle prossime settimane. Prezzo? Con 8390 euro avrete a disposizione molto del DNA ducati e una insospettabile comodità.

Ma in casa Ducati le novità basate su scrambler non sono finite. È tempo di prototipi che saranno mostrati per la prima volta al mondo solo a Eicma. I bozzetti parlano chiaro: una versione denominata motard mantiene fede al suo nome con forme e dettagli che richiamano al mondo delle motard appunto. Una seconda versione invece denominata Desert X ha provocato un sussulto nella platea. Una Ducati moderna, con linee di una endurona pronta ad affrontare la Parigi-Dakar non si era mai vista. Eppure eccola qui, davanti ai nostri occhi seppur in forma di bozzetto su schermo. Una moto che, almeno all’apparenza sembra coniugare la grinta di Ducati con la comodità e l’avventura che solo una categoria come le enduro sa trasmettere. Sono sicuro che a Eicma questa possente evoluzione dellla scrambler ci sorprenderà. Le sorprese non finiscono qui, perchè in Ducati hanno deciso di dare una svecchiata anche alla maxi naked  più apprezzata nel panorama motociclistico attuale: la Diavel 1260 e 1260s. Nuovi colori, nuovi dettagli ma stessa anima da cattiva ragazza faranno capolinea nel mese di febbraio sulle nuove versioni di Diavel equipaggiate , manco a dirlo, con uno sgargiante rosso che in casa Ducati va, giustamente, sempre di moda.Novità anche per la Multistrada. Molti si aspettavano la presentazione o qualche accenno alla futura Multi equipaggiata con il glorioso V4. Niente di tutto ciò. Ducati presenta un nuovo allestimento denominato Grand Tour votato principalmente al confort e quindi già completo di tutti gli accessori del caso comprese le raffinatissime borse in tinta con la carrozzeria. Carrozzeria, o meglio carenatura che in questo caso era di uno sgargiante grigio, che se all’inizio mi ha lasciato un po’ perplesso, successivamente ho apprezzato perchè si sposa davvero bene con questa Multistrada 1260 da ogni angolazione. Meglio del rosso? Non scherziamo. Non possiamo di certo dire che finora ci siamo annoiati, eppure Domenicali continua a ripetere che il meglio deve ancora arrivare. Cresce l’attesa, crescono le aspettative, escono altre moto. È il turno della Panigale V2, la sorellina della Panigale v4 equipaggiata, udite udite, da un magnifico bicilindrico a V capace di 155 cv a 10.750 giri. Una moto che in Ducati definiscono anche alla portata dei principianti, purchè facciano di attenzione e prudenza i punti saldi della loro guida. Poco meno di 180kg, che sono una cifra molto contenuta considerando i valori in campo, fanno di questa Ducati Panigale V2 un’arma perfetta anche per la pista. E parlando di V2 possiamo mai dimenticarci della splendida V4? Non sia mai. Ecco allora che fa il suo trionfale ingresso la splendida V4, che da adesso, anche in configurazione base avrà di serie il kit aerodinamico della versione R. Piccole accortezze, piccole ricalibrazioni e regolazioni che però fanno la differenza. Se è vero che un principiante non trova grandi differenze tra questa V4 e quella dell’anno scorso, è altrettanto vero che in pista, un pilota è in grado di ottenere tempi sensibilmente migliori. E qui c’è tutta l’essenza Ducati. La capacità di saper lavorare di fino su un prodotto già perfetto per renderlo ancora più performante e amichevole. Siamo giunti al momento che tutti aspettavamo da ore, anzi da mesi, perchè Ducati questa moto vuole proprio farcela desiderare. È il momento della nuova Ducati Streetfighter V4. Un Streetfighter nel listino delle rosse mancava da un pò. Ducati ha pensato che fosse il momento giusto per immettere nel mercato una moto tanto prestazionale quanto aggressiva. Basta guardarla per capire che non è il classico esperimento stilistico o la solita minestra riscaldata alla quale ci hanno abituato tanti costruttori. Siamo al cospetto della regina delle supernaked. Una moto capace di prestazioni fuori dal comune. I dati parlano chiaro. In ogni contesto, la Street è superiore a ogni sua diretta concorrente almeno del 40%. Una cifra folle se pensiamo a quanto siano performanti alcune giapponesi e tedesche. Equipaggiata con il classico V4, la Streetfighter esprime 208 cavalli a 12.750 giri e pesa solo 178kg. Numero mostruosi resi però quasi sterili se pensiamo alla sua dotazione e alle accortezze che i tecnici Ducati hanno avuto nei suoi confronti. Tutto il pacchetto elettronico è di derivazione Panigale V4, il manubrio rialzato non è solo funzionale alla comodità ma anche al controllo della moto e delle sue reazioni, e ultimo il pacchetto aerodinamico rappresentato dalla classica ala biplano della V4. Molti potrebbero pensare a una soluzione solo estetica e di marketing. Niente di più sbagliato. Le “alette” hanno il compito di aumentare la dowforce ovvero la forza che tiene la moto saldamente ancorata al terreno. Si parla di 28kg di downforce a 270 km/h. Incredibile. Come incredibile è il suo look da vera Ducati ma anche da bad boys. Basti pensare che i disegnatori si sono ispirati al celebre Joker dei fumetti nel disegnare un frontale che fosse il più espressivo possibile. Bene, anzi benissimo, ma c’è un problema. Un bel problema. Non la vedremo in strada prima di Marzo 2020. Pazienza, ci consoleremo con le foto, le schede tecniche e il prezzo, anch’esso alto come le prestazioni di questa naked. Parliamo di poco meno di 20 mila euro per la versione standard, che salgono a quasi 23 mila per la versione S. Confido nel fatto che entrambe le dotazioni siano ricche e intriganti, ma non vi nego che personalmente sceglierei la S per non rinunciare a nulla.La Ducati World Premiere giunge al termine e con lei questa mia splendida avventura nel mondo delle rosse. Non avrebbe senso trarre ora delle conclusioni, Eicma è alle porte e tutti potremo finalmente osservare dal vivo questi magnifici prodotti e soprattutto verificare quanto di buono ha fatto e sta facendo Ducati con i nuovi prototipi di Scrambler e non. Voi cosa ne pensate? Ci sarete ad Eicma per verificare di persona quanto batte forte il vostro cuore al cospetto di una rossa?

 

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