#Futuro, come sarà una giornata tipo tra 40 anni?

Dopo avervi raccontato come sarà l’auto del futuro, elettrica, iperconnessa, guida autonoma, ho pensato….Come sarà la mia giornata tipo tra 40 anni quando tutte le innovazioni che oggi sembrano futuristiche faranno parte della nostra vita quotidiana?
Ovviamente vanno fatte delle premesse o quantomeno delle ipotesi sull’evolversi della mia vita, del mio lavoro e dell’ambiente che ci circonda in generale.
Ipotizziamo quindi che il Nord Italia e la Pianura Padana non saranno sommersi dall’acqua dovuta allo scioglimento dei ghiacci o alle piogge sempre più torrenziali, che lo smog sarà solo un lontano ricordo (come già lo è in questi giorni) e che sopra la nostra testa non avremo una cupola di vetro stile Under The Dome di Stephen King.
Ipotizziamo poi che Kim-Jong-Un, il leader coreano non si sarà fatto clonare e che le sue bombe H siano solo giocattoli.
Ci sono poi le ipotesi lavorative. Tra 40 anni ne avrò sessantasette e starò ancora lavorando. Secondo le proiezioni sul sito INPS andrò in pensione a 71 anni, dopo 44 anni di lavoro, ipotizzando di non interrompere mai l’attuale rapporto e con una continua crescita professionale (c’è da dire che sono veramente ottimisti).
Quindi, esattamente come oggi, la sveglia dovrebbe suonare alle 6.30, in mezz’ora dovrei essere fuori di casa e in coda sui 25km che mi separano dal luogo di lavoro.
Ma come vi ho detto, in futuro, tutti gli oggetti saranno connessi, l’Internet Of Things. Che effetto avrà?
Beh penso proprio che mi godrò qualche decina di minuti in più a letto, diciamo mezz’ora.
Avendo puntato la sveglia la sera prima, tutti gli elettrodomestici, dalla spremiagrumi, alla tv, all’automobile, saranno predisposti a farmi trovare tutto pronto: spremuta, brioches, news, auto accesa e fuori dal box, facendomi risparmiare parecchio tempo. 
Ci sarà poi un robot, stile Emilio di quando ero bambino, che chiamerò Ottavia, e che mi preparerà i vestiti da indossare e mi terrà un briefing su orari e appuntamenti del giorno.
Quindi il tempo tra l’alzarsi e uscire di casa sarà sensibilmente ridotto.
Probabilmente il cambiamento più grande l’avrò sul tragitto casa lavoro però, dove adesso passo qualcosa tipo 40 minuti, se sono fortunato, in coda per fare 20km.
Prevedo di avere due auto in futuro. Quella per il tragitto casa-lavoro sarà rivolta al massimo risparmio. 
Quindi: piccola, elettrica, o forse idrogeno, con ricarica a induzione nel primo caso (appena la rimetterò in garage, il cui pavimento sarà una piastra, inizierà a caricarsi automaticamente senza noiosi cavi, spine ecc), autonoma nell’uscire dal garage e farsi trovare in giardino già calda o fresca in base alle condizioni climatiche esterne, che conoscerà comunicando con il mio smartphone. 
Sarà inoltre leggerissima perché la maggior parte dei collegamenti che oggi sono meccanici, saranno By Wire (tecnologia attualmente allo studio sui freni ad esempio e già applicata in formula 1 e aeronautica) se non addirittura Wireless.
Non avrà nemmeno le gomme, come le concepiamo ora almeno. Saranno ancora rotonde, ma fatte di un materiale speciale che farà sì che saranno vuote al loro interno, garantendo comunque di viaggiare in assoluto comfort.

Bene, una volta accomodatomi sul sedile anatomico in carbonio e super sottile inserirò lo smartphone nella corona del volante. Il collegamento mi permetterà di guidare l’auto fino alla strada provinciale che sarà dotata di sensori e fotocellule annegati nellasfalto che permetteranno alla vettura di prendere i comandi e portarmi fino al lavoro mentre io portò leggere un libro (e-book ovviamente) o guardarmi la nuova stagione di “Awful”, in cui la figlia della figlia di Brooke Logan lavorerà in un manicomio, riaperti dopo un generale impazzimento dovuto alla troppa tecnologia.
Tutte le vetture, comunque, saranno in grado di guidare da sole, autobus inclusi, sulla maggior part delle strade, e su alcune vi saranno, da soli, i bambini che si recheranno a scuola, dove, non saranno i genitori a portarli ma l’auto stessa.
In 25 minuti sarò al lavoro dove parlerò con i robot e bracci meccanici pensando a quanto la serie tv “Awful” rispecchi benissimo la realtà.
Le mie previsioni sono decisamente rosee e ottimistiche. Per qualcosa di meno ottimistico vi segnalo il libro La Seconda Mezzanotte di Antonio Scurati, in cui l’Italia del 2092 sarà una colonia asiatica, vivrà sotto una cupola, sarà arida, desertica, paludosa e in gran parte abbandonata. Ma la cosa peggiore capiterà agli uomini perchè:
 “la produzione di troppe cose inutili, dà vita a troppe persone inutili”,
che giocheranno quindi a farsi la guerra nelle arene, come una volta, tanto per divertirsi e passare il tempo.
Nel week end io, però, avrò una coupé fantastica, magari d’epoca che sognavo da ragazzo, con motore termico o al massimo ibrido, con la quale andare a fare qualche giro sulle strade di montagna, che sarà praticamente abbandonata perché tutti vivremo a ridosso delle città. 
Lassù tutta questa tecnologia non sarà arrivata e sarà un po’ come tornare ventiseienne e pensare “Ah però, una volta si stava decisamente meglio!”.

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