Goodyear: dalla guida autonoma nel 1956 allo pneumatico per auto volanti

Momento Piero Angela…sapevate che la prima auto con sistemi di guida semi-autonoma risale al 1956? Si chiama Golden Sahara II, si basava sulla Lincoln Capri e aveva degli pneumatici firmati Goodyear che brillavano.
La Golden Sahara II è una concept, e tale è rimasta, ma tra gli anni ’50 e ’60 ha comunque girato in lungo e in largo gli Stati Uniti, ed è stata protagonista del film di Cenerentola.

Le scarpette della nostra Cenerentola a quattro ruote erano firmate Goodyear, che ai tempi collaborava con con i pionieri della mobilità in tutti i settori.
Gli pneumatici della Golden Sahara II sono stati sviluppati usando uretano, una forma traslucida di gomma sintetica, e incorporavano al loro interno un sistema che gli permetteva di brillare. Tra l’altro la Golden Sahara con gli pneumatici Goodyear, non era nemmeno esattamente sobria.
Se oggi i LED all’interno del cerchio sono roba da Need for Speed e personalizzazioni estreme, le gomme Goodyear della Golden Sahara “illuminate” avevano in realtà un obiettivo ben più alto: la sicurezza.

Con gli pneumatici Goodyear che brillavano in movimento, la Golden Sahara II, migliorava la visibilità nei confronti delle altre vetture che in tal modo potevano vedere se l’auto stesse sterzando, piuttosto che rallentando o accelerando.
La Golden Sahara II montava anche alcune antennine in grado di capire cosa stesse facendo un’auto davanti o riconoscere un ostacolo, un’antesignana della guida semi-autonoma!
Aveva una leva per accelerare e frenare – come sugli aeroplani – un telecomando per aprire e chiudere le porte (fantascienza nel 1956) e una sorta di rudimentali comandi vocali.
La Golden Sahara II è stata restaurata nel 2018 ed esposta al Salone di Ginevra allo stand Goodyear, come dimostrazione di come gli pneumatici del passato stiano evolvendo nel futuro.

E il futuro per Goodyear si chiama Aero, uno pneumatico/non pneumatico pensato per le “auto” che, restando a tema cinema, saranno volanti già nel 2040, secondo uno studio Morgan Stanley. A seconda del suo orientamento, Goodyear Aero cambia funzione. In verticale è un classico pneumatico per muoversi su strada, ma inclinato in orizzontale, con i rotori al centro, attraverso la forza magnetica, può aiutare il veicolo a sollevarsi dal suolo.

E per di più Goodyear Aero, ha anche una retroilluminazione, tanto per ritornare alla storia che vi ho raccontato all’inizio. In questo caso però gli elementi luminosi sono un sistema di diagnosi attraverso il quale la luce viene usata come un sensore per valutare l’integrità strutturale dello pneumatico stesso, o addirittura tramite un segnale di ritorno dall’asfalto, capire se quest’ultimo è bagnato, o se la strada è dissestata, e suggerire all’auto come comportarsi.

Fantascienza? In realtà nemmeno troppo perché tutte queste tecnologie sono già esistenti singolarmente: la propulsione magnetica è usata per i treni Maglev – a levitazione magnetica – mentre i sensori luminosi non sono altro che fibra ottica.

E il presente? Beh secondo Goodyear sono i nuovi pneumatici Eagle F1 che arriveranno sul mercato, tra Febbraio e Novembre 2019: Goodyear Eagle F1 SuperSport, Goodyear Eagle F1 Supersport R ed RS.
Quelli più adatti all’uso di tutti i giorni sono i primi, dedicati alle hothatch come la Golf GTI, o altre auto ad alte prestazioni, con raggio da 18 a 21” e spalla da 45mm a 30mm, mentre gli altri sono destinati a vetture più estreme.

Non faccio mistero di aver montato in passato sulle mie auto Goodyear Eagle F1 Asymetric 1,2,3 e di essere gli pneumatici estivi con i quali mi sono trovato meglio.
In attesa dell’auto volante non resta che aspettare il 15 Aprile e montare gli pneumatici estivi (finalmente!!!!)

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