Porsche Cayenne: s’è fatta Coupé sotto il segno delle performance

Porsche ha presentato un altro modello, e non è la tanto attesa Taycan, ma bensì un altro SUV: la Cayenne Coupé. Parlare di questa Porsche Cayenne Coupé non è affatto facile. Alle diverse presentazioni viste online e dal vivo, Porsche ha speso (come è ovvio che sia) magnifiche parole per la sua nuova creatura. L’hanno definita muscolosa, atletica e slanciata; in foto l’impressione però era un po’ diversa e la presentazione da Centro Porsche Bergamo è stata l’occasione per vederla dal vivo. La moda dei Suv coupé sta imperversando. Da quando BMW ha presentato la X6 è stata una reazione a catena con pochi precedenti. È di poche ore fa la notizia che anche Renault ha presentato la nuova Arkana per il mercato russo.

La Porsche Cayenne Coupé è quindi in ottima compagnia. Deve contendersi il titolo con BMW X6, Lamborghini Urus, Audi Q8, Mercedes GLE Coupé. Tutte agguerrite e determinate in un settore che padroneggiano da più tempo. Porsche non poteva rimanere a guardare e non lo ha fatto. La Cayenne Coupé è stretta parente della sorellona SUV, ma il centimetro la vede leggermente ingrassata e abbassata seppur di poco. 4,93 metri di lunghezza, 1,98 di larghezza e 1,67 d’altezza contribuiscono a donarle un aspetto slanciato e “assettato”. La linea in generale non cambia molto dalla controparte Suv, eppure qualche tratto laterale e frontale vede l’introduzione di muscoli e nervature sconosciute alla Cayenne “normale”. Detto ciò, la parte realmente diversa è il posteriore che si abbassa e si allunga secondo i dettami delle coupé più blasonate. L’effetto generale può o meno piacere ma il doppio spoiler alla sommità del lunotto e a scomparsa sul portellone sono un bel dettaglio.

Sarò forse un po’ critico verso la nuova Cayenne Coupé nel dire che personalmente la trovo un po’ appesantita come la maggior parte dei SUV coupé. Il posteriore sembra il frutto di una unione tra più macchine. Ha un ¾ molto simile al Levante, qualcosa di Q8 e in definitiva ci ricorda che è una Porsche solo osservando la lunga striscia led che collega i gruppi ottici posteriori con la scritta Porsche su sfondo scuro. Niente di particolarmente innovativo, ma il tratto distintivo, rappresentato dallo spoiler mobile posteriore, le dona la muscolarità tanto ricercata dai tecnici tedeschi. La nuova Cayenne Coupé si fa notare anche per la linea del tetto più bassa del solito, che però non penalizza l’abitabilità posteriore grazie ad un ribassamento interno di 2.5cm che mantiene immutato il comfort generale. Proprio il tetto di questa Porsche Cayenne Coupé attira gli sguardi dei più attenti che notano subito una struttura in fibra di carbonio (optional) che lima qualche “chilo” sulla bilancia e fa tanto GT3 RS. in alternativa si può scegliere l’irrinunciabile tetto panoramico con ben 2.16 mt quadrati di superficie di cui 0,92 in vetro. Le personalizzazioni estetiche sono pressocchè infinite, ma inutile ricordarvi che il prezzo lievita notevolmente. Gli interni della Cayenne Coupè non riservano troppe sorprese. Sono quelli della Cayenne base, ben rifiniti, e soprattutto con tanta tecnologia a disposizione. Grandi e ben visibili gli schermi dell’infotaiment; scenografici ma scomodi i comandi sul tunnel centrale, anch’essi digitali ad eccezione di un paio di bilancieri. Sensazioni positive dallo sterzo, piacevole al tatto e ricco di comandi e scorciatoie, e dal cockpit semi digitale e semi tradizionale che non rinuncia completamente alla componente analogica molto apprezzata dai purisiti. Plastiche morbide un po ovunque e soffice moquette nelle zone nascoste.Curiosa la scelta di Porsche di far scegliere ai propri clienti la configurazione a 4 posti con 2 poltrone singole al posteriore, o 5 posti con il classico divanetto. In un trionfo di qualità stupiscono gli inserti in plastica nero lucido che fanno un po’ Golf, purtroppo presenti su plancia e portiere. Molto meglio la fibra di carbonio che dissimula in parte il contorno lucido ahimè comunque presente. Gli esemplari esposti (che potete vedere in foto) erano vestiti di bianco e nero. Il colore scuro tra i due è sicuramente quello da preferire a mio avviso, ma potendo sceglierei comunque un colore più sgargiante che ben si adatta all’animo della vettura. Non ho gradito sull’esemplare bianco minigonne e paraurti posteriore in tinta con la carrozzeria, che fanno sembrare la Cayenne ancor più pesante e massiccia. Piacevoli invece, seppur meno premium, i fascioni in plastica nera, che creano un bel contrasto cromatico senza nascondere gli esuberanti passaruota che ospitano cerchi di dimensioni davvero generose (22”).Porsche sulla sua Cayenne Coupé ha calcato la mano su un optional in particolare, ovvero il PAA (Porsche Active Aerodinamics) che include lo spoiler sul tetto e quello sulla coda di cui vi parlavo prima, che si attiva oltre i 90km/h e ha 135mm di estensione. Questo pacchetto, indicato per i più smaliziati alla guida, dovrebbe rendere la vettura più stabile ed aerodinamica, impreziosendola anche esteticamente. Un altro optional interessante è il Lightweight Pack, che seppur costosissimo mette a dieta la Cayenne Coupé a beneficio delle prestazioni. E quando si parla di prestazioni non posso non citare le sospensioni adattive PASM e il servosterzo sportivo Power Plus Steering. Sotto il cofano la politica già vista sulla nuova Macan si ripropone in chiave maggiorata sulla Cayenne Coupè. I motori saranno solo benzina, e che motoriI La versione standard, che parte da poco più di 86 mila euro, monta il 3.0 v6 da 340cv, più che sufficienti per togliersi qualche soddisfazione. Il 6 cilindri porta la Cayenne Coupé da 0 a 100km/h in 5,7 secondi e ha una coppia di 450nm. In cima alla lista (con un prezzo da 151.230 euro) troviamo la rabbiosa Turbo, con un 4.0 V8 biturbo da ben 550cv e 770nm che spinge questo maxi suv a 286 km/h e copre lo 0-100 in soli 3,9 secondi. Prestazioni da supercar con la comodità di un SUV.A metà strada, la versione Cayenne S, ospita un 2,9 V6 biturbo da 440cv che sarà disponibile a fine Luglio ad un prezzo che si aggira sui 103 mila euro. Anch’esso riserva delle sorprese; il biturbo sprigiona 550nm di coppia e porta le Cayenne a 100km/h in soli 4,7 secondi. Prestazioni così grintose non sarebbero possibili senza il cambio Tiptronic S che snocciola le sue 8 marce con tranquillità o brutalità a seconda delle occasioni. Il tutto gestibile dal selettore di guida presente a satellite sul volante. Completano la voce “Performance” la trazione integrale e le eventuali ruote sterzanti che donano inaspettata agilità alla Cayenne. In definitiva non è facile dare un giudizio alla nuova Cayenne Coupé. Ho notato con estrema curiosità che alla presentazione ha attirato le attenzioni di molte donne e ragazze e sui social di @luca_thecarguy si è aperto un gran dibattito (trovate le Stories fissate qui). Gli stessi miei social network sui quali ho condiviso qualche scatto, hanno visto il gentil sesso particolarmente interessato. Ho visto questo tipo di attenzioni solo nei confronti di un’altra vettura, diversa nelle linee, simile nella filosofia: la Range Rover Evoque. Gli uomini invece sembravano meno interessati del previsto, e in alcuni interlocutori ho trovato la conferma che la versione normale ovvero la Suv, sia ancora la più adatta alle loro esigenze. Le differenze, oltre a quelle estetiche, sono da ricercarsi soprattutto nel capacità di carico, inferiore sulla versione Coupè. Ipotizzo quindi che in molti non hanno digerito questa linea particolare, che a conti fatti perde un po’ di carattere e di senso. I suv Coupè sono più un esercizio stilistico che un’esigenza.Ricevono consensi solo da chi ha a cuore particolari segmenti. Il non volersi omologare alla moda dei classici suv porta all’acquisto di auto come questa che di fatto rappresentano un copia e incolla di più vetture e segmenti senza rappresentarne a fondo neanche uno. Nessuno sentiva l’esigenza di una 911 sui trampoli. Eppure Porsche ne aveva bisogno per riempire un segmento in balia dei marchi concorrenti come Mercedes e BMW.

Nel mio piccolo penso che farà molto discutere e si farà valere nelle vendite in un segmento così affollato. Ha dalla sua diverse armi e infinite possibilità di personalizzazione: e ultima, ma non meno importante, ha alle spalle l’esperienza maturata dal gruppo Volkswagen in questo mercato, e la fedeltà di clienti affezionati e certi della qualità del prodotto. Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta questa nuova Cayenne Coupé? In Porsche la definiscono “Shaped by Perfromance”. Vedremo su strada se sarà vero o meno!

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