Bergamo ha il suo Ducati Exclusive Store

Ogni inaugurazione è un momento delicato. Lo è ancor di più se si ha la fama di chi le cose le sa fare bene e in grande stile e se il brand è simbolo di italianitEh già, perché chi non ha niente da perdere può permettersi piccoli errori o sbavature. Chi non può sbagliare è chi ha già alle spalle altre attività e storie di successo. Le aspettative salgono, e saziare gli appetiti dei più affamati è sempre cosa complicata. All’inaugurazione del Ducati Exclusive Store di Bergamo i piatti erano prelibatissimi.L’appuntamento era alle ore 16.00, ma già un paio d’ore prima l’atmosfera era frizzante. Il grande gonfiabile con la scritta Ducati posizionato all’entrata non poteva passare inosservato a chi ha le rosse di Borgo Panigale nel sangue. Questo è stato solo solo l’antipasto. Era sufficiente infatti oltrepassare il cancello che da sul piazzale per immergersi in una atmosfera tanto festosa quanto tradizionale.Ve ne parlerò così, come un buon navigatore descrive le sue rotte. Alla mia destra dozzine di Ducati affollano il parcheggio di Bruno Moto. Sono quelle del Desmo Club, qui presente perché cose del genere non avvengono tutti i giorni. Alla mia sinistra ci sono loro, le vere protagoniste, le Ducati. Monster, Hypermotard, Supersport, Multistrada, Panigale, e soprattutto Scrambler. Dico soprattutto perché sono numerose quelle in esposizione, custodite sotto un gonfiabile specifico che profuma di avventura e bicilindrico. È esposta anche una splendida versione Cafè che non posso ignorare.Sono circondato da appassionati, ma non solo. Il piazzale di Bruno Moto è pieno; donne, uomini, ragazzi, ragazze e soprattutto famiglie. Mi stupisce ed emoziona allo stesso tempo. Non ho mai visto mamme con bambini presenti a eventi simili. È la testimonianza più viva che in fondo ad avvicinare tutti basta una passione sana, o un evento ben fatto alla portata di tutti. Al taglio del nastro mancano ormai pochi minuti, secondi.Fiuto allegria, ma soprattutto curiosità. La curiosità dei presenti, che dopo il taglio si precipitano all’interno perché le sorprese sono appena iniziate. Conosco bene lo Store Bruno Moto, l’ho già visitato in occasione della prova della Multistrada. Eppure c’è qualcosa di diverso: l’entusiasmo. Lo Staff ci accoglie orgoglioso e sorridente, il titolare Bruno fa lo stesso e saluta tutti con l’aria di chi accoglie a casa sua tanti amici. E in fondo il senso di questa giornata è proprio questo. Mostrare a tanti amici la sua più grande passione, le moto. E quelle non mancano di certo.Aspetto qualche minuto prima di entrare. La mia ingenuità mi spinge a pensare che forse, temporeggiare qualche istante sia sinonimo di maggiore libertà di movimento. Grave errore. La gente continua a entrare con grande rapidità. Lo store di Bruno apparentemente grande si fa sempre più piccolo. Ma non resisto ed entro con la stessa determinazione di chi coglie l’onda giusta per tuffarsi in mare. Alla mia sinistra mi accoglie subito uno splendido esemplare di Diavel, segue una V4s, ma la protagonista della “prima” sala è lei: la Ducati GP19 di Dovizioso.Ogni appassionato non può rimanere indifferente difronte a cotanta bellezza, classe e cattiveria. Nella mia vita da motociclista mi sono sempre imposto di rimanere impassibile al cospetto di gioielli tanto luccicanti quanto impossibili. Eppure non ho ancora imparato come si fa. Ho la fotocamera, ma le prime foto preferisco scattarle con gli occhi e stamparle nella mente. Il rosso, tipico, inconfondibile: è la prima cosa che ricordo. Poi le linee, tese e morbide allo stesso tempo, scolpite dal vento, dalla potenza.Potrei continuare così per ore, ma ci sono altre cose da dire, quindi, date un’occhiata alla nostra gallery e sono convinto che proverete le mie stesse emozioni seppure in scala ridotta. Un dettaglio su tutti però devo anticiparvelo. Lo scarico Akrapovic, pazzesco. Non è semplice avere gioielli simili in queste occasioni, eppure Bruno c’è riuscito. Sarei già sazio se la mia vista non fosse catturata da qualcosa che per me è ancora più intrigante della GP19.Lo so, mi darete del matto, eppure la mia emozione nel vedere la V4 25° Anniversario 916 è qualcosa di indescrivibile. La mitica 916 compie 25 anni, e Ducati decide di omaggiarla con una versione limitata, che porta sul frontale anche un logo, con due occhi e una scritta: Foggy. I più giovani sono perplessi, apprezzano la bellezza di questa V4 ma non ne comprendono i dettagli. Come possono? Quando King Carl correva, e vinceva, erano ancora in fasce… forse.Si, questa speciale V4 omaggia lui, la leggenda del motociclismo, Carl Fogarty. Il desmosedici stradale è li, ben in vista dietro le carene, gli occhioni neri che accolgono i fari anteriori trasmettono immensa cattiveria, ricordano lo sguarda di chi ha reso celebre la sua antenata. La coda con i fari quasi sospesi sulle prese d’aria sa di leggerezza, dinamicità, velocità. Anche qui i dettagli si sprecano, ma il tempo passa, e devo ancora visitare l’officina aperta al pubblico in questa speciale occasione.Due sale, spaziose, eleganti, ma soprattutto ordinate e oserei dire teutoniche. Tutto al posto giusto, tutto pulito, ma non mi stupisco. Vi ricordate quando nel precedente articolo vi dicevo di aver sbirciato un po’ prima di abbandonare la Supersport alle sapienti mani dei meccanici per il tagliando ? Ecco, anche in quell’occasione tutto era perfetto. Sui ponti sono esposte alcune moto, mi stupisce vedere una V4 spoglia delle sue carene. Magnifica. Poteva essere un’arma a doppio taglio, ma il livello qualitativo della moto e tale da non esporla a nessuna critica.Cambio sala, e l’emozione mi travolge nuovamente. Ho davanti un rarissimo esemplare di Ducati Monster CHR. Anno 1996, la conoscono in pochi, e non avendone mai vista una prima d’ora pensavo quasi che fosse un unicorno. 100 esemplari di Monster completamente rivisti in ogni dettaglio. Telaio, sospensioni, freni e quant’altro sono di primissima qualità. Sono passati più di 20 anni, ma non c’è traccia di vecchiaia. All’epoca il Team Azzalin ( i fondatori di CH Racing) avevano fatto un grandissimo lavoro su questa Monster. E i frutti di tanta bravura sono ora sotto i miei occhi. La moto in questione appartiene proprio a Bruno Gotti, che, per chi non lo avesse capito è anche grande appassionato oltre che titolare delle numerose filiali Bruno Moto.Inutile dirvi che in un posto così “passionale” non può mancare una buona dose di oggettistica e accessori. Si va dal classico abbigliamento a elementi di uso quotidiano, spaziando per vari componenti per la personalizzazione quasi totale di ogni Ducati in listino e non. La goduria continua al piano superiore dove riposano numerose Monster in attesa di proprietario, qualche Multistrada, una stupenda Streetfighter e una sgargiante Supersport con una quindicina di anni alle spalle ma perfettamente conservata.È arrivato il momento di salutarci, ma prima voglio ancora spendere due parole su questa giornata e su questa nuova realtà che fa bene non solo agli appassionati ma anche alla comunità bergamasca e nello specifico agli abitanti di Paladina. Durante l’inaugurazione ho appreso che da qualche tempo Bruno Moto è a disposizione del Comune di Paladina e soprattutto dei giovani in cerca di lavoro e formazione. Le testimonianze di alcuni ragazzi che hanno svolto qui uno stage sono la conferma di quanto di buono si possa fare per chi ha voglia di rimboccarsi le maniche e imparare.A stupirmi però ci ha pensato il discorso del titolare Bruno. In occasioni simili si è soliti dilungarsi sui successi ottenuti e sui traguardi raggiunti. Non lui. Poche parole, semplici e dirette. Ringrazia i presenti, non nasconde la sua emozione e l’orgoglio di aver creato una realtà tanto importante quanto affascinante. Un mondo rosso, fatto di potenza, design, ma anche eleganza e avventura. Un mondo che, a Bergamo mancava, e a beneficiarne saranno un po’ tutti gli appassionati, me compreso. Tanti auguri Bruno Moto, e mai come in questa occasione mi piace ricordare che questo è solo l’inizio.

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