Moto | Abnormal Cycles: il tributo ad Harley e Indian

Se vi chiedessi quali sono i due costruttori di moto più importanti al mondo? Samuele Reali di Abnormal Cycles non ha dubbi: Harley Davidson e Indian.
Da questa convinzione è nata la sua folle idea di unire le due case in una Special per fare un tributo alla loro storia. Un’unione di componenti che parlano lingue diverse e che ha dato la nascita a un sidecar che, visto per la prima volta, fa pensare più a un’opera d’arte che a una semplice tre ruote.

Il telaio di partenza è quello di una Indian Scout 101 del 1928, mentre la forca anteriore è quella di una Indian Power Plus del 1916.
Questa Special però non è una moto qualsiasi, ma un sidecar. Ed ecco quindi il telaio del carrozzino derivare da una Harley Davidson model F del 1914, mentre la vasca è stata realizzata su disegno in alluminio.
Il motore invece non poteva essere un semplice 600 cc di derivazione Indian. Serviva un motore adeguato e perciò si è deciso di trapiantare un Harley Flathead da 1340cc del 1937.

E poi ci sono le luci anteriori, posteriori (delle gemme), leve e manubri, serbatoio e ornamenti vari, che sono il risultato di una ricerca tra i mercatini di tutta europa, per cui Abnormal Cycles ha calcolato di aver percorso almeno 10.000 km. “Il nostro negozio online sono i mercatini fisici”. Ovvero, niente e-Bay di turno, ma “mondi di nicchia, dove trovare pezzi nascosti, chiedersi cosa sono quei pezzi e come li posso riutilizzare”.
Per fare un esempio il pomello della leva del cambio è quello di un antico bastone da passeggio austriaco, mentre il rivestimento del serbatoio dell’olio è la parte di un’imbarcazione.

Solo i cerchi e il sistema frenante sono dei “giorni nostri”. Ricavati dal pieno, su disegno, ma senza cedere al freno a disco attuale. La Special di Abnormal Cycle monta freni posteriori a tamburo.
La vera complessità, più che la ricerca di pezzi è trovare il modo di unire componenti che non parlano la stessa lingua, come se i diplomatici dell’Onu si ritrovassero tutti senza interprete.
In questo caso l’interprete è stato Samuele Reali, con la sua officina artigiana alle porte di Milano.
Quattro anni di lavoro, di test e di prove su strada, per far sì che tutti i componenti si adattassero e parlassero tra loro nella lingua Abnormal Cycles, con il motto “Keep your feet away from land”.

Ho potuto toccare con mano questa Special tribute to Harley Davidson e Indian in un contesto unico come il sito Unesco “Villaggio Operaio di Crespi d’Adda”. Un luogo magico, dove il tempo si è fermato ai primi anni del ‘900, esattamente come i componenti di questo sidecar, tutti pre 1940.
Siamo alle fasi finali della sua creazione.
E’ volutamente grezza, senza le personalizzazioni custom che vanno di moda al momento per mostrare a tutti cosa c’è sotto. Solo alluminio e radica di California, sia nei dettagli esterni e pedane, che nel rivestimento del carrozzino, opera di Ad Kustom Furnitures.

Linea incofondibilmente Indian, carrozzino inconfibilmente Harley, così come il sound del Flathead. Nell’avanti e indietro sul lungo viale di Crespi d’Adda i componenti hanno imparato a parlare la stessa lingua. Questa Special, presentata a Zurigo 2017, è pronta per un percorso internazionale legato al campionato mondiale costruttori.

Non ha un nome e non è in vendita. Sappiate solo che l’insieme dei componenti ha un costo di 55.000 euro.

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