Peugeot 308 Racing Cup: la prova sul Circuito Ascari

Quando ho ricevuto la mail di invito al Circuito Ascari per provare la Peugeot 308 GTi by Peugeot Sport, durante il test drive internazionale riservato ai blogger, ero abbastanza incredulo. E ovviamente ho fatto i salti mortali per riuscire ad avere due giorni di ferie per volare a Malaga.
Immaginate quando, in una mai il successiva con il programma, si menzionava la possibilità di guidare sul Circuito Ascari anche la Peugeot 308 Racing Cup, la nuova arma di Peugeot Sport nelle corse, la versione da corsa della 308.
In quei giorni in Italia iniziavano a passare online i filmati di Stefano Accorsi e della sua #308Fever in preparazione delle corse nel Campionato Italiano Turismo, proprio con la 308 Racing Cup, preparata dal team Arduini Corse.
Mi sono guardato tutte le pills video (che potete trovare qui) per prepararmi alla mia guida della 308 Racing Cup. Una guida da appassionato di auto e non da pilota professionista, come mi piace sempre ricordare.

Sono volato a Malaga dopo un week-end speso sui passi alpini gareggiando su un’auto d’epoca del 1955. Due mondi opposti, che in parte hanno in comune una cosa: la totale assenza di controlli elettronici e assistenza alla guida.

Girare con la Peugeot 308 GTi by Peugeot Sport sul Circuito Ascari per me era già stato un traguardo, con un’auto facile da guidare che riesce a dare confidenza e fiducia. L’emozione era già altissima e sapere che di li a un paio d’ore avrei indossato scarpe, tuta e guanti per alzare ancora l’asticella della potenza con un’auto da corsa, mi faceva fremere.
Tra l’altro subito dopo pranzo avevamo toccato i 43 gradi e tra gli amici blogger francesi, che ormai conosco da tempo, era nata una sorta di sfida a non sfigurare sul circuito intitolato all’unico italiano che vinse due volte il campionato F1 al volante di una Ferrari. Per completare l’ansia da prestazione, il nipote di Ascari, che avevo intervistato alla Millemiglia, mi manda un messaggio “Enjoy and let me know about your amazing experience!”. Bene.
Dipinto il quadro, e la mia emozione, direi che la mia #308Fever aveva raggiunto l’apice ed era il momento di prepararsi.
La Peugeot 308 Racing CUP deriva dalla 308 GTi by Peugeot Sport non solo nelle forme. Dalla strada alla pista in questo caso. Pesa 180kg in meno della sorella provata in precedenza, fermando l’ago della bilancia a 1100kg, e ha lo stesso motore 1,6 litri, sempre turbocompresso, ma che monta in questo caso la turbina della Peugeot 208 T16, arrivando così a erogare 308 cavalli, con un rapporto peso/potenza di 3,6 cavalli litro.
La Peugeot 308 Racing Cup è lunga 4280 mm senza alettone WTCC e larga 1910 mm e si differenzia nel design dalla 308 per i paraurti anteriori, posteriori e parafanghi specifici. Cambiano anche il design della mascherina e delle prese d’aria, che al momento sono ancora quelle della Peugeot 308 pre-restyling ma che verranno aggiornati prossimamente, come conferma Pierre Budar, responsabile dei progetti firmati Peugeot Sport.
Ma la Peugeot 308 Racing Cup ha anche una parte di componentistica le cui regolazioni possono essere variate dai meccanici come convergenza, campanatura, altezza scocca, inclinazione dell’alettone e ammortizzatori. La 308 Racing Cup si alza tramite tre cric con attuatore pneumatico.
Altra caratteristica sono lo spoiler anteriore e soprattutto il maxi alettone posteriore, secondo il regolamento WTCC.

La Peugeot 308 Racing Cup infatti può correre in diversi campionati europei: endurance, come la 24h di Silverstone, la 12h di Imola, nei campionati TCR, come il CampionatoTurismo Italiano dove corre Stefano Accorsi e, prima assoluta italiana, anche su strada, nel CIVM, Campionato italiano Velocità Montagna, dove ha vinto nella categoria 1,6 litri turbo benzina, e si è piazzata seconda nella classifica generale E1.

Dopo la 208 R2, la 208T16 di Ucci-Ussi, la nuova arma per la pista di Peugeot Sport si chiama 308 Racing Cup. Sostituisce la RCZ e io la stavo per guidare.
Era possibile scegliere se fare il pilota, con accanto un professionista Peugeot Sport, o invertire i ruoli.
Faceva caldissimo, tanto che iniziavo ad avvertire un po’ di indolenzimento a piedi e mani per via della circolazione, ma, ho deciso di guidare, per vedere se la #308Fever di Stefano Accorsi avrebbe contagiato anche me!

Tuta Superleggera firmata Sparco, scarpe, guanti, sottocasco. Tiro su la cerniera fino al collo ed esco alla temperatura monstre di 43 gradi col caso sottobraccio.

La Peugeot 308 Racing Cup ha una scocca rinforzata con Roll-Bar multipoint saldato per rispettare la noramtiva FIA, vetri laterali e lunotto il policarbonato. 
Metto il casco e via. Salire, per uno alto 182 cm come me, richiede un attimo di contorsione e una volta seduto inizio a guardarmi intorno mentre mi allaccio le cinture a cinque punti.
La mia compagna di sogno, pardon di guida in pista, è una lei: Charlotte Berton, pilota di rally francese. Mi attacca il microfono per poter parlare durante la guida. Decidiamo di parlare in inglese, visto che il mio francese è sì buono, ma non così buono da riuscire a produrre una frase di senso compiuto in ambito motoristico, con 50 gradi nell’abitacolo e con un’emozione indescrivibile.
Everything ok?” mi chiede? “Sì, a parte il fatto che non respiro”. Le cinture a cinque punti praticamente mi paralizzano, ma così deve essere.

Il volante è Sparco, rivestito in alcantara. Dietro ad esso un piccolo schermo con tutte le informazioni. La più grande e ben visibile è quella del’indicatore di marcia, sopra la quale ci sono i giri motore e a destra la temperatura di motore e olio: 89 gradi la prima, 107 la seconda.
Il cambio della Peugeot 308 Racing Cup è un sequenziale a sei marce con paddles dietro al volante, mentre sulla destra, dove la 308 GTi aveva lo schermo dell’infotainment c’è un pannello con dei tasti, che Charlotte mi spiega essere quelli per regolare la potenza in funzione del momento. Ad esempio “Box” taglia la potenza del 70% e va premuto ogni volta in uscita e ingresso nella corsia dei Box, mentre va ripremuto per avere il 100% della potenza, “Race”. Stessa funzione, ma con un taglio inferiore per “Flag”, mentre “Wet” cambia le curve di erogazione in caso di pista bagnata.
Tutto chiaro. Si parte. Concentrazione. Come nelle pills di Peugeot Italia con Stefano Accorsi. “Respira e concentrati”.
Levetta iniezione su, “Start” e poi “Power”. E la musica del 1,6 litri invade l’abitacolo. Nonostante il caldo infernale ho pensato che il paradiso potesse avere in quel momento le sembianze dell’abitacolo della 308 Racing Cup.
Tasto Box, frizione e freno giù, paddles per passare da N alla prima e via, 
Avevo notato che la partenza dei colleghi che avevano provato prima di me, era stata abbastanza complicata. Sintomo che la frizione stacca in basso e bisogna salire parecchio di giri per bene prima di rilasciarla. Chiedo conferma a Charlotte. E’ così. 
Riesco a partire senza il minimo strappo o difficoltà. Arriviamo all’uscita dei box. Lascio partire la vettura prima di me e attendo la bandiera e il semaforo verde. “How are you Luca?” mi chiede Charlotte; “Benissimo”, e non scherzavo.

Semaforo verde, bandiera. Si parte. Prima, seconda, terza e subito giù tutto il freno per la curva a gomito, paddles sinistro per scendere di marcia, stringo e inizio ad allargare accelerando.
La stabilità della 308 Racing Cup è impressionante già alla prima curva. Si avverte chiaramente il lavoro di deportanza fatto dal maxi alettone posteriore, che incolla letteralmente la coda a terra.

Con la 308 infilo con facilità una curva dietro l’altra, seguendo le indicazioni di Charlotte sui momenti migliori per salire di marcia e soprattutto scendere. Raggiungo pure l’altra 308 Racing Cup, con Charlotte che mi dice “Overtake him”– sorpassalo -, in uscita di curva all’interno, con lui che gentilmente fa strada e dico “Ma davvero lo supero?”, “Yes!”.

Riprendiamo ad alzare il ritmo fino all’unico punto della pista in cui si riesce a mettere la quinta. Vorrei vedere a quanto sto andando ma sono talmente concentrato che non voglio distogliere lo sguardo dalla pista.

E qui, dove tutto sembrava facile, scopro la differenza fondamentale tra le due 308, da neofita probabilmente. La frenata ad alta velocità (poi vi metterò il filmato ed ero circa a 150 km/h). 
Frenare a questa velocità richiede una forza sul pedale, che se sulla 308 GTi con una frenata così avresti inchiodato, con la 308 Racing Cup nemmeno hai iniziato a frenare. Morale, bisogna essere allenati e preparati. E infatti l’ingresso in curva, molto stretta e di 180° non è dei migliori. Vado troppo largo rispetto alla linea tenuta con la 308 GTi. Me lo annoto nella mente “punto insidioso” e come dice Charlotte “Brake Brake Brake”.
Rettilineo dell’arrivo e via un altro giro. Col passare dei giri prendo sempre più confidenza col pedale del freno, la maggiore difficoltà che ho riscontrato, e Charlotte inizia a dirmi “Very Good – Very Good” con me che penso “ok sto sognando, col caldo sono svenuto, svegliatemi”.
E invece no. A ogni giro non posso che apprezzare quanto questa vettura riesca a dare confidenza fin da subito, quanto sia piantata a terra e stabile, con uno sterzo perfetto e come non si scomponga MAI. Considerazioni già fatte per la 308 GTi by Peugeot Sport (qui la prova), ma che qui sono elevati a potenza.

Il tempo sulla Peugeot 308 Racing Cup è volato. Ho perso il conto dei giri che ho fatto. So solo che quando è arrivato il momento di fare il giro di raffreddamento e Charlotte mi ha detto ancora “Very Good..How was it?” ho detto “Posso farlo ancora?”.
Le chiedo in quale situazione sull’asciutto una stabilità come quella della 308 Racing Cup possa essere messa in crisi. Risposta: “Se freni troppo tardi o non a sufficienza, ed entri in curva troppo veloce, il posteriore si alleggerisce e vai in testa coda”. Da qui il suo “Brake Brake Brake”. Frena-Scala-Frena-Scala.
Entriamo nella corsia dei box. Premo il tasto che taglia la potenza, e arriviamo alla fine, col parterre dei blogger francesi ad attenderci. Scendiamo e la domanda è “Hot?”. No. Per nulla. La 308 Fever ti fa dimenticare tutto. Pure che stai perdendo due kg in sudore e che sei fradicio. E infatti erano pronte bottigliette di acqua fredda da gettarsi addosso.

Ancora. Lo voglio fare ancora. Il prezzo di questa 308 Racing Cup? 74.900 euro tasse escluse. Un’auto pensata per fornire altissime prestazioni abbinate a un basso costo di esercizio.

Dopo la mia estate “sotto il segno del leone” prima con la 208 GTi by Peugeot Sport, poi con la prova della nuova 308 GTi e infine con la 308 Racing Cup posso dire che la 308 fever è quella “malattia” dalla quale vorresti essere contagiato e che vorrei avere…sempre.
Gallery:

Galleria

Lascia un commento