Salone di Ginevra 2018: le 5 novità “normali” più interessanti, secondo noi

Al Salone di Ginevra è facile essere travolti dalla sindrome di Stendhal, tra allestimenti “uber” top, concept – come ad esempio Skoda e Mazda – rivoluzionari e soprendentemente vicini alle possibili vetture reali – e supercar da migliaia di stipendi.

Il cuore di tutto sono alla fine i modelli desinati a fare i grandi numeri. Abbiamo parlato/discusso, tra di noi e abbiamo fatto una piccola selezione delle novità più interessanti di quest’anno, che fossero auto “comprabili” dalla maggior parte delle persone e che fossero auto ancora non viste.
PEUGEOT 508
La classica quattro porte a tre volumi diventa cinque a due volumi e mezzo, confermando la tendenza alla “coupeizzazione” delle berline che, negli ultimi anni, sta lentamente riportando in auge, anche in Europa, questo genere di vetture così popolare nel resto del mondo.
Peugeot con la 508 torna agli anni ’80 con la linea scura al posteriore, che nella 406 del 1989 univa i due fanali di coda, e con grande gusto riaggancia alla sua eredità sportiva i tratti audaci ed emozionali che hanno contribuito a rendere la 3008 uno dei modelli più desiderati del 2017.

Il frontale della 508, è imponente con i fari dall’aspetto sobriamente sportivo, dai quali nascono due grandi artigli luminosi che ne evidenziano le linee aggressive, facendo risaltare ancora di più la griglia a 90 gradi rispetto alla strada che ben dialoga con un cofano sporgente e muscoloso che a sua volta si raccorda alla linea del tetto, bassa e filante.

Gli interni della Peugeot 508 portano avanti la filosofia di 3008, con ottimi materiali e linee davvero di rottura.
Le motorizzazioni previste sono inizialmente le classiche Diesel e Benzina dai 130 ai 225 cv, dal 2019 è prevista l’elettrificazione con un modello ibrido plug-in.
Il portellone posteriore oltre a svecchiare la classica carrozzeria a tre volumi aumenta enormemente la versatilità dell’auto che può essere caricata dall’alto come una Station wagon ed ha una capacità di carico che parte da 487 litri, meglio di molti crossover di pari segmento.
Nuova Peugeot 508 è già ordinabile online nella versione di lancio First Edition, limitata a 508 esemplari nelle colorazioni Ultimate Red (bellissimo) e Dark Blue, e che avrà di serie tra le altre cose inserti in legno e rivestimenti in pelle e Alcantara ed il touch screen HD capacitivo da 10 pollici. Le motorizzazioni di lancio della Peugeot 508 First Edition saranno le due più potenti; il 1.6 litri turbo benzina da 225 CV ed il BlueHDi diesel 180 CV, entrambe abbinate al cambio automatico a convertitore di coppia EAT8 ad 8 rapporti.
POLESTAR 1
Volvo lancia il suo brand sportivo con una coupé di grandi dimensioni (basata sulla S90) ibrida capace di erogare 600CV. Di grande impatto visivo, la Polestar 1 riporta alla memoria la Coupé Bertone del ’77 su base 260.

Le linee sono scandinave, essenziali e glaciali dove nulla sa di “troppo” e nulla è lì senza una ragione. La grande calandra scura che si sviluppa in larghezza, il sapiente gioco di forme con le prese d’aria sul paraurti anteriore che all’ingresso del soffiaggio delle ruote, sui lati, sembrano quasi voler diventare dei pixel, il “Martello di Thor” ormai marchio di fabbrica, danno una grandissima personalità all’anteriore che pulito e minimalista, bilancia l’ardito posteriore, con gli stessi, grandi, fari dell’S90 lì per ricordare a tutti che il lusso rimane il pedigree di questa coupé sportiva. 

Le linee laterali sono talmente ben dosate e ben bilanciate da far sembrare questa nave vichinga una piccola coupé sportiva di “buona matita”. Per il momento Polestar ha previsto un numero limitato di vetture, prenotabili sul sito e, con tutta probabilità, solo in “abbonamento” – come l’XC40, che tra l’altro proprio a Ginevra è stata eletta Auto dell’anno 2018.

VOLVO V60
La Station Wagon V60 è forse l’auto più importante per Volvo, casa che ha sempre proposto un’idea nordica – vincente – di auto per famiglie numerose, attive, attente alla sicurezza e all’ambiente.
Il penultimo tassello mancante al rinnovamento completo della gamma (rimane solo la berlina S60) è basato sul pianale SPA (Scalable Platform Architecture) in comune con la grande V90 e la SUV XC60 e prevede l’elettrificazione. La V60 mantiene la qualità, altissima, ormai assodata in Volvo e va ad insidiare direttamente Audi A4 e Mercedes Classe C.
Mentre le sorelle V90 e XC60 prevedono solo una motorizzazione ibrida, la V60 ne avrà due: il T6 turbo benzina accoppiato al motore elettrico ed insieme in grado di sviluppare 335 CV ed il T8, sempre turbo benzina quattro cilindri con una potenza combinata elettrico-termico di 385 CV.
TOYOTA AURIS
Toyota rafforza la sua già significativa presenza nel mondo dell’ibrido con la, completamente rinnovata, Auris, la media europea che rappresenta quello che la tre volumi Camry, rappresenta in USA.
La nuova Auris non è solo rivoluzionata all’esterno. Oltre all’estetica oggettivamente piacevole e sportiva, la notizia, è che non ci sarà più la motorizzazione diesel, allineando di fatto la generalista con la lineup Lexus.

Riprogettata da zero, Auris utilizza il pianale Toyota di nuova generazione, (letteralmente, TNGA, Toyota New Generation Architecture) che condivide con C-HR e nuova Prius e in Toyota garantiscono che a differenza della vecchia generazione, la nuova Auris sarà soddisfacente dal punto di vista del piacere di guida. 

La nuova Toyota Auris oltre alle linee derivate da C-HR e la nuova Supra, un pianale più rigido, un’altezza da terra inferiore di 25mm, una larghezza superiore di 30 ed una nuova architettura mutilink al posteriore daranno una grossa mano nel far sì che la compatta giapponese possa essere vista come un’automobile divertente; ma anche più versatile, visti i 4 cm di lunghezza in più a tutto vantaggio dello spazio nell’abitacolo.

 Nulla si sa sugli interni, mentre sotto al cofano ci sarà una singola opzione a benzina, contro una vasta offerta di power unit ibride, tra le quali certamente il 1.8 120CV già visto su Prius e C-HR ed un inedito 2.0 da 177 CV, tutti abbinati alla trasmissione CVT a variazione continua.
L’attesa però è ancora lunga. Nuova Auris non arriverà prima del 2019.
AUDI A6
L’Audi RS6 è il sogno di qualsiasi appassionato di automobili, le berline di segmento E in molti mercati (USA, Medio Oriente, Cina, Australia) sono le macchine “medie”; le auto da famiglia o da professionista, le più desiderabili e desiderate.
Questo dovrebbe dare un’idea di quanto sia importante A6 per Audi, automobile che con la lineup completa di Avant, Allroad e versioni sportive – che arriveranno tutte in un secondo momento – va a coprire praticamente ogni desiderio di ogni automobilista facoltoso in qualunque angolo del globo.

La nuova Audi A6 si presenta ancora con le proporzioni simmetriche e rassicuranti di berlina di lusso a trazione anteriore ma è ora più spigolosa, muscolosa ed aggressiva, con un posteriore molto più massiccio ma al tempo stesso armonico che rende la linea decisamente più accattivante e giovanile.

Sulla nuova A6, sicuramente il legame con A8 ora si fa forte. I fari a LED hanno una firma luminosa differente ed inoltre, compare un’elegante striscia argentata che unisce i due gruppi ottici posteriori che, molto probabilmente, diventerà piano black o carbon look nelle versioni sportive.
Le dimensioni sono leggermente superiori rispetto a quelle del modello passato: +7 mm di lunghezza (4.939) e +12 mm di larghezza (1886). Aumenta anche il passo: 2.924 mm contro 2.912 mm. Tutti cambiamenti che contribuiscono ad aumentare il comfort, già da auto blu, ed a rendere le linee più aggraziate.

Audi però è anche e soprattutto qualità praticamente inarrivabile degli interni e qui, la novità più importante è l’introduzione del MMI Touch Response, totalmente personalizzabile con ben 400 parametri, che permette all’utente di interfacciarsi con il sistema. Ci sono tre display – vedi Audi A8 -: il virtual cockpit da 12,3”, il principale schermo dell’infotainment nella parte alta della plancia da 10,1” e il terzo da 8,6”, più in basso, con cui si gestisce il sistema di climatizzazione. In aggiunta alle funzioni touch, il sistema è in grado di comunicare con chi è a bordo anche tramite comandi vocalI.

L’infotainment della A6 mantiene lo standard di casa massimi livelli: il sistema di navigazione MMI Plus ha ora funzionalità come l’ autoapprendimento dei percorsi abituali e mappe online con la situazione del traffico. 
Ulteriore colpo di scena, le motorizzazioni, solo ibride con motori a 4 e 6 cilindri.
Le più interessanti sicuramente Il V6 TFSI turbo benzina da 340 Cv e 500 Nm di coppia e l’ottimo 3.0 TDI da 286 CV e 620 Nm, affiancato dal Tiptronic a 8 rapporti. La trazione quattro è di serie su tutti i V6.
FERRARI 488 PISTA
Sì, è la sesta. E nonostante avessimo detto che si sarebbe discusso di auto “normali” non è stato possibile evitare di parlare di un’auto che, più di ogni altra al salone, a prima vista tira fuori l’esclamazione con la “c” tanto amata da noi italiani.

Ferrari 488 Pista: 1280kg di peso, motore centrale V8 biturbo capace di regalare 720 CV e 770Nm di coppia. Una rielaborazione abbastanza sostanziosa della 488GTB, soprattutto dal punto di vista aerodinamico. Il frontale è certamente il cambiamento più eclatante.

In Ferrari lo chiamano “S-Duct”; il cofano si “tuffa” dentro il muso dell’auto creando uno “slotted flap” simile a quello di un aeroplano con ala a freccia. Il frontale diventa a sua volta un’ala rovesciata che accelera il flusso d’aria creando una depressione all’interno della cavità creando così una deportanza che aiuta a mantenere incollato a terra l’anteriore. Se è vero che a parole può sembrare complicato, basta seguire le strisce; sono state messe là dove l’aria passa e, come sulle macchine volanti, si trasforma da fluido ad ingrediente indispensabile per ottenere la velocità. Strisce che peraltro non sono adesive ma verniciate direttamente sui due pannelli di fibra di carbonio che insieme compongono il cofano.
Lavorazione pregiata e complicata che si fa notare tanto anche esteticamente, rendendo la berlinetta più cattiva e massiccia, cambiandone radicalmente l’impatto visivo.
Il posteriore è stato altrettanto curato. Le grandi prese d’aria laterali che sulla 488 GTB andavano direttamente al motore, sulla Pista vanno agli intercooler. Il motore prende aria dalla parte posteriore della macchina aumentando l’efficienza termodinamica del motore che eroga 50 CV in più. Anche il diffusore posteriore è stato rivisto, derivando direttamente dalla 488 GTE.
Tutto questo sul piatto ha pesato 1.5 secondi sulla pista di Fiorano, di fatto pareggiando i conti con la 812 Superfast.
In Ferrari, però, ci tengono a sottolineare che la 488 Pista è una macchina in cui il divertimento è la cosa più importante e dove telaio ed elettronica sono state concepite per il conseguimento del massimo piacere. Sul manettino ora c’è la modalità CT OFF che attiva l’intelligentissimo Side Slip Control (SSC), in pratica la possibilità di “driftare” in maniera semplice ed efficace con il sistema che va a pinzare le ruote interne quando il pilota va ad effettuare il controsterzo per uscire ancora più velocemente. Una macchina veloce ed al tempo stesso altamente godibile.

                                                                                                                              Author: Luca Santarelli

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