Vespa Elettrica : l’icona ha preso la scossa del futuro

Attenzione, rivoluzione! Anche un mito come la Vespa diventa elettrica. Proprio nella scorsa prova auto, il buon Luca, ha testato la Porsche Panamera Sport Turismo 4 E-Hybrid (qui la prova tutta da non perdere), per celebrare i 70 anni Porsche con un modello che guarda al futuro.
Con la Vespa, che ha compiuto da poco 70 anni anche lei, diventata elettrica, tanti hanno storto il naso esattamente come con la Panamera con la spina (che tra l’altro vende parecchio) e anche col vespone che si ricarica, Piaggio ha ragionato come Porsche: andare oltre le convenzioni.

Da sempre l’Italia ha un modo tutto suo per distinguersi nel mondo, e questo lo deve principalmente ad una serie di prodotti esclusivi piacevolmente intramontabili: la pizza e la pasta sono i più commerciali, la 500 e la Vespa quelli che suscitano interesse in ogni osservatore.
Era il 1946 quando la prima Vespa usciva dalle linee di montaggio di Pontedera, e nel 1953 quando la si rendeva immortale agli occhi del grande pubblico come protagonista di “ Vacanze Romane” con Audrey Hepburn e Gregory Peck. Da allora si è sempre rinnovata e distinta in un mercato che nella sua categoria sfornava cloni e competitor poco intriganti. Ha attraversato periodi bui, ma ha sempre resistito rimanendo la sbarazzina di sempre. Adesso, che siamo a fine 2018, Piaggio ha in serbo una chicca che farà contenti appassionati e non: La Vespa elettrica. 

Passato l’iniziale stupore nell’apprendere la notizia, la ragione ci aiuta a comprenderne al meglio il senso: il settore della mobilità si sta evolvendo molto in fretta, e non aspetta chi rimane indietro. Piaggio tutto questo lo sa bene e sfodera gli artigli con questa icona elettrificata.
La Vespa elettrica Piaggio ha 5,4 cv e ben 200nm di coppia che dovrebbero assicurarle il brio necessario per evitare il traffico cittadino e smaltire al meglio eventuali salite sui colli romani o bergamaschi! Tutto questo con una discreta autonomia che si attesta intorno ai 100km dichiarati, perfetti per la città in più di una giornata, sui quali influiscono davvero poco le soste al semaforo.

La Vespa Elettrica ha batteria agli ioni di litio e si ricarica in circa 4h semplicemente estraendo il cavo dal sottosella, ma l’attesa potrebbe diminuire sensibilmente utilizzando delle colonnine di ricarica rapida. La scocca rimane portante come la sua prima antenata del 1946 e l’assenza dell’unità termica e del relativo serbatoio ha permesso di ottenere un maggiore spazio sottosella.
Piaggio inoltre ha pensato a 2 modalità di guida entrambe con retromarcia per agevolare le manovre. La prima modalità chiamata Eco si caratterizza per un’erogazione dolce e un recupero dell’energia cinetica molto efficiente: questa modalità limita la velocità massima a 30 km/h aumentando l’autonomia massima ed è consigliata per l’uso urbano.

La seconda modalità della Vespa Elettrica, invece definita Power, sfrutta tutta l’energia a disposizione, rende la guida più fluida e riduce notevolmente l’effetto elastico tipico degli scooter. Quando si parla di elettrico, soprattutto in caso di moto elettriche, la domanda è una: quanti cicli di ricarica si possono fare prima che le batterie vadano a ramengo come quelle dei nostri smartphone? Piaggio dichiara circa 1000 cicli prima di avvertire perdite nell’autonomia, il che si traduce in almeno 80.000 chilometri, TUTTI da verificare.

Ma non è tutto. Piaggio ha infatti pensato di dotare la Vespa dei più moderni sistemi elettronici. Lo schermo TFT da 4,3 pollici (definito Vespa multimedia Platform) dialoga in tempo reale con lo smartphone dandoci la possibilità di rispondere alle chiamate, visualizzare messaggi e notifiche. Il tutto naturalmente senza staccare le mani dal manubrio. I compiti più semplici infatti saranno svolti tramite comandi vocali, che agevolati dalla silenziosità del motore, assicurano sicurezza e praticità.

La Vespa elettrica potrà inoltre essere localizzata da remoto utilizzando un’app specifica per smartphone. Ma la novità che ha incuriosito un po’ tutti è la possibilità di dotare in futuro questa Vespa del rivoluzionario sistema progettato dai tecnici Piaggio chiamato GITA – non fuoriporta ma nella sicurezza. GITA non è altro che un robot con intelligenza artificiale in grado di riconoscere e segnalare pedoni, auto ed eventuali pericoli che potrebbero rappresentare un rischio per il conducente. Avrà la capacità di gestire la navigazione basandosi sul traffico, e saprà riconoscere il suo proprietario semplicemente analizzando i dati biometrici.

Insomma una vespa così non si era mai vista, ma rimane sempre lei, una sbarazzina datata 1946 vestita a nuovo con dettagli blu che ne enfatizzano l’anima elettrica. Chissà cosa avrebbe detto Corradino D’ascanio papà della prima Vespa, la 98cc del 1946. Le linee sono immutate, l’anima è moderna. Ma, proprio come nel più romantico dei film, anche qui c’è qualcosa oltre le linee che accomuna le due: lo storico stabilimento Piaggio di Pontedera che darà i natali alla Vespa Elettrica così come 72 anni fa li diede alla 98cc.

Avremo modo di vederla e provarla ad ottobre con le prenotazioni online e a novembre ad EICMA, il prezzo ipotizzato non è dei più bassi, anzi da gamma alta di Vespa (tra i 6.000 e gli 8.000 euro, con coscienza più pulita, o meno sporca, e innovative formule dicono) ma è ciò che serve per mettersi in sella ad un mito intramontabile in chiave 2.0.

Voi cosa ne pensate? Vi piace questa nuova Vespa o rimanete fedeli alla sua antenata? In attesa di una prova io resto vintage!

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2 Risposte a “Vespa Elettrica : l’icona ha preso la scossa del futuro”

  1. Bravo Ermanno!
    Un tuffo nel passato che fa l’occhiolino al futuro 😉🛵

    1. Sì, Ermanno è davvero bravo!

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