Anteprima | Kia e-Soul: solo elettrica, ma più eclettica che mai

Kia è pronta a lanciare in Europa e in Italia la sua offensiva di vetture completamente elettriche e per farlo ha scelto un attacco a due punte, con due modelli già conosciuti: Niro e Soul, che  guidatoho in anteprima a Francoforte. Entrambe le Kia saranno disponibili con lo stesso pacco batterie, con due capacità diverse. La entry-level sarà una mid-range con pacco batteria da 39,2 kWh, che si traducono in 136 cavalli, e un’autonomia di 276 km nel ciclo misto (WLTP). Verrà lanciata anche una versione long-range, con pacco batteria da 64 kWh, 204 cavalli e un’autonomia dichiarata tra i 450 e i 455 km, a seconda del modello. Per entrambe la coppia è di 395 nm.


Nel caso della Kia e-Soul mi trovo di fronte a un modello completamente nuovo, giunto alla sua terza generazione, che sarà disponibile per la prima volta solo con motore elettrico. L’ultima versione della Kia Soul è probabilemente l’unico Crossover di segmento B che avrei comprato. Eccentrica ed eclettica come nessu’altra.

La nuova Kia Soul mantiene la forma “boxy” che l’ha resa celebre con il suo portellone verticale,  anche se le evoluzioni non mancano, soprattutto nel frontale. Ora i fari, di serie full LED, sono molto sottili e sono divisi in due parti: una sul bordo del cofano e l’altra annegata nei paraurti. Assume proporzioni molto minimali, invece, la griglia frontale tipica delle altre Kia, “Tiger Nose”, per lasciare spazio alla presa di ricarica nascosta da uno sportellino, che consente di ricaricare le batterie sia con sistemi di ricarica a corrente continua, che alternata.

La fiancata della nuova Kia Soul rimane fedele all’originale, con la possibilità della vernice bicolore, un nuovo disegno dei cerchi in lega diamantati a cinque razze da 17 pollici (la cui trama viene ripresa anche sui pannelli porta). Il posteriore si rinnova con i fari uniti in una sorta di “boomerang” attorno al portellone.

Sincero, se quella di prima mi faceva impazzire….con questa forse hanno esagerato nella linea e quei fari posteriori – non chiedetemi perché – mi fanno venire in mente Sailor Moon (che chi è nato dopo il duemila non saprà nemmeno chi è).

Gli interni di Kia Soul rispecchiano lo spirito giovane e musicale che da sempre l’ha contraddistinta, portando al debutto una nuova strumentazione digitale con uno schermo a colori da 7 pollici al centro del cruscotto. Dà indicazioni sulla guida eco, sul recupero di energia e la potenza attualmente in uso.  Nuovo anche lo schermo del sistema multimediale da 10,25 pollici orizzontale che permette la split view in tre parti, scegliendo quali informazioni visualizzare. Il climatizzatore automatico, invece, resta monozona. Non mancano poi finezze che strizzano l’occhio ai giovani, come la luce soffusa a LED a scelta tra otto colori e sei temi (finalmente anche le coreane si sono svegliate sotto questo punto di vista!), l’impianto Harman/Kardon e la possibilità di collegare due smartphone al sistema. Per la prima volta su una Kia, troviamo anche il controllo da remoto tramite app. Altra novità, l’adozione del cambio elettroattuato Shift-by.wire, con un rotore sul tunnel centrale, molto intuitivo da utilizzare.


Sulle strade di Francoforte ho provato la Kia Soul con pacco batterie da 64 kWh, in un tragitto misto tra i grattacieli della finanza europea, la campagna e un tratto autostradale. La spinta del motore è notevole e l’auto risulta ben insonorizzata dai rumori esterni, mentre è molto interessante la funzione che tramite i paddles al volante consente di selezionare cinque differenti livelli di frenata rigenerativa, da zero, a “One Pedal”. Selezionando quest’ultima, al rilascio del acceleratore, l’auto attiverà il massimo recupero di energia, frenando quasi da sola. Non mancano poi nuovi sistemi di sicurezza e il Predective Energy Control che in base al traffico rilevato, suggerisce al guidatore quando è possibile guidare senza premere troppo sull’acceleratore. A fine prova, dopo circa 44 chilometri di tragitto urbano, extraurbano e autostradale, l’autonomia residua delle batterie (455 km dichiarati da ciclo combinato WLTP) segnava 383 km.


La Kia Niro non ha bisogno di presentazioni, anche se era la prima volta che la provavo ufficialmente. È il brand ambassador delle tecnologie green della casa sudcoreana ed è il primo crossover nato ibrido e divenuto plug-in. In soli due anni ha conquistato 275.000 clienti nel mondo, 100.000 dei quali in Europa. Ora Niro aggiunge la “e” davanti al nome, il che significa che sarà disponibile anche in versione totalmente elettrica, utilizzando lo stesso pacco batterie, con range medio e lungo della Kia Soul. Le novità estetiche sulla e-Niro riguardano prevalentemente un nuovo paraurti anteriore con luci diurne a LED e la griglia Tiger Nose, che resta, ma viene chiusa da un pannello di plastica che nasconde la presa di ricarica. Sulla Kia e-Niro debuttano le stesse novità che porta in dote la nuova e-Soul come il cambio ShiftBy-Wyre, nuova illuminazione interna, e sistemi di guida assistita di livello 2. Invariata invece la capacità di carico, da “best in class”, con 451 litri di bagagliaio.


Per la Kia e-Soul sono previsti due allestimenti molto completi: Style ed Energy, quest’ultimo solo in versione long-range. I prezzi indicativi, in via di definizione, dovrebbero partire da 39.600 euro. La e-Niro avrà invece un solo allestimento, e un prezzo di partenza, stimato attorno ai 42.500 euro. Non sono pochi, anche se va riconosciuto che la qualità interna c’è, e l’ecobonus statale potrebbe dare una bella mano. Tuttavia la disponibilità del mix di modelli per il mercato italiano per il 2019 (prima consegne previste a partire da luglio) è di sole 400 unità, quasi tutte prenotate.

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