Test | DS3 1.2 PureTech 110 cv EAT6: l’accoppiata perfetta!

Premessa: questo è il mio primo long test di una DS e non inizio mai a parlare di un’automobile partendo dal motore e dal cambio. Questa è la prima volta e se lo faccio un motivo c’è, anzi sono due:
Il 1.2 litri tre cilindri turbo PureTech PSA è il motore dell’anno per il terzo anno consecutivo (tra le cilindrate 1.0 e 1.4 L);
– E’ l’unico della gamma accoppiato al cambio automatico con convertitore di coppia EAT6 (su cui avevo qualche dubbio).

E invece? Sorpresona! L’accoppiata motore cambio è la cosa che più mi ha stupito di quest’automobile e i motivi sono molteplici.
Partiamo dal fatto che il piccolo tre cilindri 1.2 PureTech Turbo nella DS3 del test era nella configurazione di potenza intermedia da 110 cavalli. Secondo me il mix perfetto viste le dimensioni e il peso della DS3. Tra l’altro, altra sorpresa, non vibra nemmeno, se non appena messo in moto prima di spostare la leva in Drive.


Il motore della DS3 1.2 Pure Tech  è tra l’altro silenziosissimo, anche in accelerazione e i consumi a fine test, dopo 950 km tra autostrada, misto e città, erano persino contenuti: 16.1 km/litro, gli stessi di una berlina diesel di cilindrata ben più grande e costosa.
Il merito non è solo del motore dell’anno del gruppo PSA, ma anche del nuovo cambio (introdotto ormai a metà 2015 col restyling). Un cambio automatico con convertitore di coppia per motori trasversali AISIN a sei rapporti, che in fatto di dolcezza e rapidità negli innesti si è dimostrato la scelta secondo me migliore per la DS3 (solo in scalata a volte risulta un po’ brusco ed è bruttina la ghiera di inserimento delle marce).

Il tutto va poi sommato a sterzo e assetto della DS3 Performance Line, che ne fanno un mix stupefacente tra piacere di guida e comfort, nonostante i cerchi da 17” Nero lucido con gommatura 205/45.

Tutto perfetto e avanguardista nello spot della DS7 CROSSBACK trasmesso in tv (qui il mio racconto)? Non proprio.
Lo stile della DS3 anche se è rimasto molto personale, nelle varie evoluzioni secondo me ha perso un po’ di aggressività e personalità, pur mantenendo l’inconfondibile tratto della pinna sulla fiancata, il tetto sospeso a contrasto coi montanti neri, i fari cubici al posteriore e i bellissimi artigli verticali con le luci diurne a LED.

A cambiare è stata la mascherina che ha ora il logo DS. Secondo me di dimensioni troppo grandi rispetto alle proporzioni frontali e troppo ricca di cromature (anche se è l’unica ad avere un senso col nuovo corso stilistico introdotto con la nuova DS7 CROSSBACK). In DS si sono fatti perdonare coi i fari xeno/LED di serie, con tanto di indicatori dinamici di direzione, davvero belli, e qua e là il badge DS Performance Lince con i tre colori molto fini.

La cosa che meno mi è piaciuta della DS3 sta all’interno e riguarda proprio il design. Da una vetturetta premium mi sarei aspettato di più sia in termini di finiture che di design, dove la parentela con la vecchia C3 è davvero evidente. Se non altro lo schermo del navigatore è il più aggiornato della gamma PSA e va davvero bene anche con bluethooth e AppleCar Play.

Il prezzo di listino invece è da premium vera. Configurata come in foto, sfondiamo i 27.000 euro, che sono tantini anche considerati gli ottimi motore e cambio.
Ovviamente, visto che la nuova è in arrivo nel 2019, sarà svelata prima di fine anno, e sarà radicalmente diversa secondo quanto mi hanno raccontato gli uomini DS a Parigi, lo sconto in concessionaria renderà molto molto allettante questa DS3 che, secondo me, merita di essere considerata con questo motore abbinato al cambio automatico, perfetto in ogni situazione…e magari non bianca, così se fate una gita nelle Langhe, a La Morra, dove è stato realizzato lo shooting, non passerete certo inosservati!

 

PH: LUCA SANTARELLI

Galleria

Lascia un commento